Presepe di Monfalcone ancora ostaggio dei vandali: decapitata la statuina di una pecora
Individuati 5 o 6 ragazzi che hanno agito nella notte. L’aiuto delle telecamere, indagini della Polizia locale

Ancora. Il Natale è stato nuovamente “ferito” nei simboli e valori cristiani. Per il secondo anno consecutivo, infatti, è stato preso di mira il presepe allestito in Piazza della Repubblica. Ma se nel primo caso era stato distrutto il Bambin Gesù, ora il vandalismo gratuito e offensivo ha consegnato una pecora “decapitata”. È stata rinvenuta in un angolo della pista di ghiaccio, incastrata e nascosta, dopo essere stata prelevata, situata a ridosso della staccionata che racchiude la Natività.
Il raid s’è consumato nella notte tra Natale e Santo Stefano, precisamente alle 4.39 del mattino.
A far fede le immagini di una telecamera privata posta a “sorvegliare” il presepe. I responsabili sono stati individuati dalla Polizia locale, che sta eseguendo le indagini. Si tratta di 5 o 6 ragazzi presumibilmente da ritenersi non ancora maggiorenni.
Un frammento dell’”esecuzione” vandalica è stato consegnato alla visione pubblica. L’onorevole Anna Cisint ha veicolato alcuni fotogrammi, attraverso un proprio “reel”, ai fini della condivisione online. C’è poi una foto che dà conto dello stato di quella statuina distrutta. Il video-reel cattura l’arrivo di un individuo che vestito di nero, un passamontagna a coprirne il volto, appare di soppiatto. Non fa altro che piegarsi e allungarsi verso la pecora, a portata di mano. La Municipale ha visionato le immagini delle telecamere pubbliche, per raccogliere gli elementi di riscontro e ricostruire modalità dell’accaduto e presenze coinvolte.
Cisint ha sottolineato: «Un nuovo e grave episodio di vandalismo ha colpito il presepe di Monfalcone. Un gruppo di 5 o 6 giovani, tra ragazzi e ragazze, già individuati dalla Polizia locale, ha sottratto una statuetta per poi decapitarla. Colpisce e preoccupa il significato del gesto: un atto di disprezzo verso uno dei simboli più profondi del Natale. Il presepe non è solo una rappresentazione tradizionale, ma un richiamo ai valori della nostra comunità. Colpire il Presepe significa colpire ciò che siamo stati, ciò che siamo e ciò che vogliamo continuare a essere: la nostra identità cristiana e le nostre radici».
Rammarico dal sindaco Luca Fasan: «Si vuole vandalizzare l’emblema della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Continueremo a valorizzare e proporre le realtà presepiali e tutti i simboli del Natale che rappresentano la nostra comunità». —
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