Presi trafficanti di armi

FIUME. Grazie a un’operazione congiunta che si è protratta per diversi mesi le polizie di Capodistria, Pola e Fiume sono riuscite a sgominare una banda di trafficanti d’armi composta da cinque cittadini croati e sloveni.
Stando a quanto reso noto dai responsabili della Questura di Capodistria e confermato dai colleghi dei capoluoghi di Quarnero e Istria, armi e ordigni esplosivi venivano acquistati sul mercato nero in Croazia per poi essere piazzati in Slovenia, con trasferimenti che avvenivano in aree lontane dai valichi di confine, quasi sempre attraverso la Cicceria, regione a cavallo tra i due Stati.
Secondo fonti ufficiose, le forze dell’ordine sono state poste sul chi vive da un trentunenne di Divaccia, in Slovenia, che aveva postato su Facebook una foto che lo ritraeva mentre imbracciava un fucile militare. Da quel momento sono scattate le indagini, con attenzione puntata soprattutto su un uomo di 37 anni della Cicceria, precisamente di Vele Mune (comune di Mattuglie, poco a nord – ovest di Fiume), tale Dragan Fabijanci„. A quanto pare quest’ultimo – già condannato per lo stesso reato nel 2012 – era incaricato di procurare pistole, fucili e ordigni esplosivi in Croazia per poi rivenderli in Slovenia.
Le armi, a quanto pare, venivano date a suo fratello, Borut Fabijanci„, che da Vele Mune era andato alcuni anni fa a vivere nella Cicceria slovena, nel piccolo abitato di Golac. La perquisizione della sua abitazione ha fatto venire alla luce un fucile automatico, che l’uomo - secondo la polizia di Capodistria - aveva offerto in Slovenia al costo di 350 euro. È stata perquisita anche la casa del fratello a Vele Mune: in questa abitazione gli agenti hanno rinvenuto diverse armi, proiettili, cellulari e via elencando.
In Slovenia, per la precisione nella località di Cosina (Pese), sono stati fermati invece altri due componenti della banda, un uomo di 31 anni e uno di 26, coinvolti anche in un traffico di sostanze stupefacenti.
Ma la vicenda non finisce qui. La polizia istriana ha infatti arrestato un uomo di 64 anni, residente a Lanischie (Cicceria), nella cui abitazione è stato trovato un autentico arsenale, accanto ad alcuni pacchetti di sigarette senza contrassegno. Anche l’istriano era collegato alla banda di trafficanti croato–slovena.
Gli arresti, avvenuti nei giorni scorsi, hanno riguardato Fiume, Lanischie e Capodistria. Secondo gli investigatori, le armi e gli esplosivi smistati dalla Croazia in Slovenia potrebbero potenzialmente essere utilizzati per reati gravi, compresi atti terroristici. Nell’ambito delle intercettazioni telefoniche relative ai sospettati, è stato rilevato infatti anche un messaggio sms che faceva riferimento al tragico attacco al settimanale satirico parigino Charlie Hebdo e alle armi usate dagli attentatori.
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