Pro loco, ultimo stipendio percepito a ottobre

CORMONS. «L’ultimo stipendio che abbiamo percepito è stato quello di ottobre: non ce la facciamo più, chiediamo alle istituzioni di intervenire prima possibile» . La richiesta arriva dalle due...
Cormons, 30 agosto 2015 Rievocazione Storica. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Cormons, 30 agosto 2015 Rievocazione Storica. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
CORMONS. «L’ultimo stipendio che abbiamo percepito è stato quello di ottobre: non ce la facciamo più, chiediamo alle istituzioni di intervenire prima possibile» . La richiesta arriva dalle due dipendenti dell’ufficio Iat Pro Loco di Cormons: dopo mesi di incertezze hanno deciso di rendere pubblica la loro insoddisfazione, «anche perché molte persone non sanno che stiamo lavorando gratuitamente da tutto questo tempo, ed è giusto che ne siano a conoscenza: dobbiamo ricevere in tutto circa 15mila euro di arretrati» . Un caso, quello delle lavoratrici dell’ufficio turistico di via Matteotti, che era emerso già nello scorso periodo prenatalizio, quando la struttura era rimasta chiusa per alcune settimane proprio perché le due ragazze da mesi non percepivano lo stipendio e avevano deciso di incrociare le braccia. Ci fu addirittura un consiglio comunale, allora, in cui la questione-Pro Loco fu al centro di un acceso dibattito. Da allora, però, la situazione non è cambiata. «L’ufficio resta aperto al pubblico nel consueto orario solo perché di fatto siamo ligie al dovere e non vogliamo rischiare di perdere il posto di lavoro, oltre che per il fatto che in questi mesi la presenza di tre ragazzi del servizio civile ci aiuta a mantenere aperta la sede», aggiungono. «Chiediamo da tempo a Comune e a Promoturismo che possano risolvere la nostra situazione magari con un contributo più ampio rispetto a quelli sin qui avuti, perché i costi di mantenimento della struttura-Pro Loco sono più alti rispetto a quanti finanziamenti pubblici percepiamo: 19. 460 euro da Promoturismo oltre a 5. 000 euro dal Comune, soldi ai quali aggiungiamo circa 8. 000 euro che ricaviamo dai nostri stand nelle varie manifestazioni che abbiamo organizzato. Si pensi che solo la gestione dell’ufficio, tra stipendi, bollette e affitto, costa 40. 000 euro» . La questione inevitabilmente piomba sulla campagna elettorale, e l’amministrazione uscente si difende: «Le ragazze – sottolinea Lucia Toros – sanno perfettamente che il problema degli stipendi che non arrivano dipende da debiti della precedente gestione della Pro Loco non ancora saldati. Il Comune dà non solo i 5. 000 euro da loro menzionati, ma anche altri 6. 000 per coprire costi di attività che possono essere destinati anche al saldo dei loro stipendi, senza considerare i 30.000 euro circa con cui finanziamo gli eventi da loro organizzati. Il Comune non può dare oltre a questi soldi altri 5 o 10mila euro per coprire buchi di bilancio di un’associazione che non sta in piedi così com’è: i soldi pubblici non possono essere utilizzati per saldare pendenze regresse. Come Comune ci siamo battuti affinché la Regione, insoddisfatta degli standard raggiunti dallo stesso ufficio-Iat, potenzi in futuro la struttura facendola diventare uno dei 10 punti di promozione turistica regionali» . «La situazione è complessa – fa eco Roberto Felcaro –, la nuova amministrazione dovrà approfondire nel dettaglio e cercare una soluzione» . Così Simone Bressan: «Il Comune non può permettersi di perdere un servizio di promozione turistica come la Pro Loco».


Matteo Femia


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