Processo Savarese, il pm ha chiesto la piena assoluzione

L'ex ispettore di polizia Sergio Savarese, coinvolto nell'indagine che aveva portato nel novembre del 2007 in carcere l'ex capo della Squadra mobile di Gorizia e Trieste Carlo Lorito, deve essere...
sterle trieste 19 12 07 tribunale gip caso lorito
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L'ex ispettore di polizia Sergio Savarese, coinvolto nell'indagine che aveva portato nel novembre del 2007 in carcere l'ex capo della Squadra mobile di Gorizia e Trieste Carlo Lorito, deve essere assolto dall’accusa di favoreggiamento perché il fatto non sussiste.

La richiesta è stata avanzata dal pm Michele Martorelli dinanzi al collegio dei giudici del tribunale. E sull’assoluzione si è espresso anche il difensore di Savarese Giorgio Borean. Il tribunale emetterà la sentenza nell’udienza del prossimo 13 febbraio, ma la richiesta di assoluzione avanzata ieri dalla pubblica accusa rappresenta per Savarese un buon viatico per uscire indenne da una vicenda giudiziaria che si trascina da sette anni e che lo ha duramente penalizzato anche sul fronte del lavoro oltre che su quello umano.

Il processo Savarese è uno dei filoni secondari dell’inchiesta sull’ex Capo della mobile di Gorizia Carlo Lorito, condotta dalla procura triestina, finito a processo ed assolto con formula piena in appello.

Savarese, numero due alla Squadra mobile goriziana quando era diretta da Lorito, era stato indagato fin dai primi giorni dell'inchiesta quando, sottoposto a un interrogatorio dal pm Lucia Baldovin, ne era uscito con un avviso di garanzia per favoreggiamento.

Allora Savarese aveva lasciato il suo incarico al secondo piano della Questura andando a dirigere il posto di polizia all'interno del Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d’Isonzo. Attualmente Savarese è in quiescenza. Il dibattimento in aula - il processo tra vari rinvii si è prolungato per tre anni - ed alcune testimonianze avevano evidenziato come le accuse a Savarese non reggevano. D’altra parte l’imputato aveva dichiarato fin da subito la sua estraneità ai fatti che gli venivano contestati.

All’inizio dell’indagine era stato anche coinvolto Orazio Di Marco per reati legati all’uso di stupefacenti, vicenda non collegata a quella di Savarese ma che rientrava nel filone dell’inchiesta Lorito.

Le due posizioni sono state poi stralciate dai giudici. Ieri in tribunale si è celebrato anche il processo che riguardava Di Marco e per lui il pm Michele Martorelli ha chiesto una condanna a due anni e 6 mesi di reclusione. Pure per questo processo la sentenza è attesa per l’udienza del prossimo 13 febbraio quando sono state messe in calendario eventuali repliche delle parti. (fra. fem.)

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