Professionisti i ladri di gasolio dai tubi Q8

La valvola pirata per “spinare” carburante era stata installata da mani esperte. Mistero sulla quantità sottratta dalla linea
Bonaventura Monfalcone-03.10.2017 Oleodotto-Selz-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-03.10.2017 Oleodotto-Selz-foto di Katia Bonaventura
RONCHI DEI LEGIONARI . Su alcuni dettagli, non certo trascurabili, come l’entità del furto, vige il riserbo più assoluto. Ma sull’episodio avvenuto nella notte tra lunedì e martedì scorsi, a Ronchi dei Legionari, lungo l’oleodotto che collega i depositi di Muggia e di Visco, due aspetti appaiono chiari e vengono anche confermati. C’è stata, con ogni probabilità, nella zona alle spalle della cava carsica dove la linea è comunque interrata, l’installazione di una valvola illegale dalla quale sarebbe stato “spinato” il gasolio. E chi ha fatto quel lavoro non era certo uno sprovveduto.


I carabinieri della stazione di via del Macello, che stanno conducendo le indagini, si troverebbero dinnanzi a dei veri e propri professionisti. Persone che, evidentemente, hanno lavorato per parecchio tempo per sistemare la valvola, rischiando grosso anche sotto il profilo della sicurezza. Perché lungo la conduttura passa gasolio e non acqua ed ogni passo falso poteva essere fatale. Chi ha compiuto quel gesto lo ha fatto in maniera premeditata, ha studiato ogni seppur minimo dettaglio. La valvola è stata sistemata, poi qualcosa è andato storto.


O, meglio, il sistema di controllo ha fatto il suo dovere, registrando un’anomalia ed un calo nella pressione. L’oleodotto che si sviluppa lungo una linea di 60 chilometri passando anche sulle pendici carsiche, viene monitorato con sistemi remoti, ma anche con frequenti pattugliamenti a piedi e, talvolta, anche con l’uso dell’elicottero. I malviventi potrebbero aver annusato il pericolo o potrebbero anche aver lavorato troppo a lungo per la sistemazione della valvola ed avrebbero deciso di passare un’altra notte per fare il pieno. Sull’accaduto, per certi versi ancora avvolto dal mistero, si registra anche una nota che è pervenuta da parte della proprietà, la “KRI SpA”, azienda che fa parte del gruppo Q8, e che, alcuni anni orsono, ha deciso di investire sul polo petrolifero triestino. Nella stessa si afferma proprio che, a seguito della registrazione di un’anomalia nel processo di controllo, la società ha prontamente contattato le forze dell’ordine e insieme a queste è stata verificata l’avvenuta installazione di una valvola illegale lungo il tracciato della tubazione in un tratto interrato. L’accaduto non avrebbe causato né rotture dell’oleodotto né perdite di prodotto e, cosa importantissima, non ci sono stati impatti ambientali o danni a cose e persone. Come sottolinea la “KRI”, allo stato attuale non è possibile accertare se sia avvenuto un furto e nel caso di quale entità, mentre sono in corso le attività di messa in sicurezza e ripristino dell’oleodotto. «La società, nel ringraziare il solerte ed efficace intervento delle forze dell’ordine – si legge – registra tale nuovo evento criminoso con preoccupazione per un fenomeno che negli ultimi tempi ha subito un’accelerazione sensibile». Una preoccupazione non certo trascurabile


@luca_perrino . ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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