Profughi, Lubiana acquista filo spinato in Polonia FOTO E VIDEO

Per chiudere i confini meridionali. Il governo non conferma e non smentisce. Il monito di Tusk
Arrivo di migranti a Šentilj
Arrivo di migranti a Šentilj

SENTILJ (SLOVENIA) La Slovenia avrebbe in fase di perfezionamento l’acquisto di chilometri di filo spinato dalla Polonia. Filo spinato che potrebbe essere utilizzato per chiudere le sue frontiere meridionali all’aflusso di profughi. L’esecutivo di Lubiana non conferma e non smentisce anche se il suo premier, Miro Cerar si è detto pronto a misure restrittive se queste sarebbero state assunte dall’Austria bloccando così la rotta balcanica.

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I Paesi baltici e la Cechia, intanto, corrono in aiuto alla Slovenia. Come comunicato dal governo di Lubiana dall’Estonia arriveranno 25 poliziotti, mentre 20 agenti ciascuna saranno inviati da Lettonia e Lituania. Altrettanti ne arriveranno da Praga il cui governo ha anche approvato l’invio in Slovenia di 50 militari, soprattutto ingegneri e ufficiali sanitari mentre la scorsa settimana sono giunti cinque agenti di polizia dalla Germania.

Un aiuto certo non si rifiuta visto che i poliziotti qui a Šentilj fanno turni massacranti di 12 ore, ma rischiano di restare una goccia nell’oceano dei migranti che continuano ad affluire. Martedì sono giunti in Slovenia 5.600 profughi, mentre ieri erano attesi altri 5.200 secondo quanto comunicato dal sottosegretario agli Interni, Boštjan Šefic.

Finora sono transitati per il Paese oltre 135mila migranti e di questi solo 65 hanno chiesto asilo politico in Slovenia. Si tratta di 23 iracheni, 14 iraniani, 12 kosovari, 7 afghani, due albanesi, due nigeriani, un camerunense, un marocchino, un siriano, un turco e addirittura un serbo.

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Un bimbo siriano su una delle brande del dormitorio a Šentilj

Al ministero degli Interni a Lubiana si è tenuto un vertice con le organizzazioni non governative che hanno criticato l’esecutivo per alcune condizioni, definite da Tribunale per i diritti dell’uomo di Strasburgo, in cui si trovano i rifugiati. Per ora la denuncia sembra scongiurata con il governo che si è impegnato ad operare ulteriori migliorie alla gestione dei profughi.

Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, infine, ha convocato un vertice informale dei capi di Stato e di governo, che si terrà il 12 novembre, dopo il summit sulla crisi dei migranti alla Valletta. «Come ho messo in guardia in precedenza, l’unico modo per non smantellare Schengen - scrive Tusk - è assicurare adeguata gestione dei confini esterni dell’Ue. Dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere Schengen intatto». «Se vogliamo evitare il peggio, dobbiamo velocizzare le nostre azioni. Ecco perché ho deciso di convocare il vertice».

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