Punto nascita, lettera a Napolitano per dire “no” alla chiusura
«In occasione della visita del Capo dello Stato alla nostra città, gli consegnerò una lettera a nome mio e dei capigruppo del Consiglio comunale. Illustrerò la situazione al presidente Giorgio Napolitano e gli esprimerò il profondo rammarico della città che si è vista privare del Punto nascita. Gorizia non accetta una decisione che, per noi, resta inconcepibile e ingiustificabile».
L’annuncio è del sindaco Ettore Romoli. La protesta contro l’ormai imminente chiusura del reparto materno-infantile di Gorizia sale decisamente di tono. «È vero che il numero di parti è quello che è. Ma è già un miracolo se quasi 300 partorienti hanno deciso di dare fiducia nell’ultimo anno al Punto nascita di Gorizia, nonostante la pubblicità negativa e i tagli che hanno colpito il materno-infantile. Spiegherò al presidente che sono state create le condizioni per arrivare alla chiusura, abbandonando a se stesso il reparto e non procedendo nemmeno alla nomina di un primario. In queste condizioni, era difficile andare avanti: eppure, il reparto ha continuato a funzionare e ha garantito la sicurezza alle mamme e ai bambini». Pare francamente difficile che la lettera in sé possa sortire un qualche effetto concreto, ma sicuramente il segnale è forte.
Intanto, non si fermano le reazioni alla chiusura (ormai prossima) del reparto materno-infantile. Ad intervenire oggi è Erminio Tuzzi, già sindaco di Gorizia, assieme a Maurizio Gualdi che è stato consigliere comunale. «Se si vuol ridare “dignità” alla politica bisogna operare da subito - ammoniscono i due -. Siamo rimasti basiti di fronte alla notizia che l’assessore regionale alla Salute (un tempo alla Sanità, e con il cambio del nome stiamo tutti meglio!) Maria Sandra Telesca ha dato appuntamento al sindaco pro tempore dottor Ettore Romoli di Gorizia per il giorno successivo alla nefanda decisione della Giunta Regionale della chiusura del punto nascita di Gorizia. Riteniamo che tale comportamento sia lesivo, non solo della dignità del sindaco e di ciò che rappresenta come istituzione, ma di tutti i cittadini di Gorizia in particolare».
Attaccano Tuzzi e Gualdi: «I giochetti di palazzo servono in tempi brevi, ma noi riteniamo che i nodi vengono spesso al pettine per cui invitiamo, e ci mettiamo a disposizione dei vari comitati sorti per la salvaguardia del Punto nascita (comprese Ginecologia, Ostetricia e Pediatria) per una forte presa di posizione. Ad esempio: una raccolta di firme tesa a proporre le dimissioni di chi ha calpestato i principali dettami di una democrazia quale dovrebbe essere la nostra. Goriziani, lottiamo per il futuro dei nostri bambini e delle nostre donne!». Ci sarà mobilitazione vera o Gorizia, come al solito, si dimostrerà recalcitrante a scendere in piazza o manifestare? Ai posteri l’ardua sentenza.
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