Quando in treno si viaggiava in terza classe...

Un biglietto ferroviario Trieste-Napoli, di terza classe, con su scritto «treno popolare»? Ma cos’è, uno scherzo? No, affatto. Il biglietto è autentico, è solo un po’ vecchiotto: ha la bellezza di...

Un biglietto ferroviario Trieste-Napoli, di terza classe, con su scritto «treno popolare»? Ma cos’è, uno scherzo? No, affatto. Il biglietto è autentico, è solo un po’ vecchiotto: ha la bellezza di 74 anni, visto che è del 1939. Di biglietti come questo ne sono stati venduti più di otto milioni. Già, perché tra il 1931 e il 1939 le ferrovie italiane hanno trasportato quasi otto milioni e 800mila persone sui treni popolari, che erano convogli straordinari di terza classe su cui si viaggiava a prezzi fortemente scontati. Solo in alcuni convogli notturni c’era anche la seconda classe. Le destinazioni di questi treni, che si effettuavano nella stagione estiva e in giornate prestabilite, erano le località balneari e le città di interesse storico e artistico. L’importanza dei convogli popolari è presto detta: questi treni consentirono l’affermazione del turismo di massa in Italia, permettendo a grandi quantità di persone di raggiungere le località di villeggiatura e di prendere il treno per la prima volta. Nel biglietto, a fianco dello stemma delleFs, compare ben visibile il fascio littorio. D’altronde… era l’epoca. Questo biglietto si trova adesso nel sito di aste on line www.ebay.it ed è in vendita al migliore offerente, al prezzo di partenza di cinque euro. Nello stesso sito è in vendita a 12 euro un altro «reperto» triestino: un dépliant degli anni Trenta dell’Ente provinciale per il Turismo che invitava a visitare Trieste utilizzando, appunto, i treni popolari. La terza classe dei treni è stata abolita nel 1956, però per tanti anni ancora si è continuato a viaggiare sulle panche in legno della terza classe, ma al prezzo della seconda.

David Vezzali

Riproduzione riservata © Il Piccolo