«Quella è mia madre, con nonna e zii»

L’architetto Mariateresa Grusovin riconosce i propri congiunti nella foto scattata in Castello nel settembre del 1917
Di Roberto Covaz

Hanno un nome i cinque ragazzi e la signora ritratti in una galleria del castello nel settembre del 1917.

Nella foto repertita dallo storico Pier Luigi Lodi e pubblicata su Il Piccolo nei giorni scorsi c’è stato qualcuno che ha riconosciuto addirittura la mamma, la nonna e gli zii.

Si tratta della goriziana Mariateresa Grusovin, apprezzato architetto.

«Quando ho visto la foto sulle prime non ci ho fatto caso - spiega Grusovin - . Ma in seguito qualcosa nella mente è scattato. Ho riguardato la foto e non ho avuto più dubbi: la bimba al centro è mia mamma Emma».

Sgorgano i ricordi di Mariateresa Grusovin, lontani momenti di confidenza con la mamma che le raccontava le esperienze durissime dei civili goriziani rimasti in città sia nella prima fase - quando bombardavano gli italiani - sia nella seconda, quando erano gli austriaci a batterla.

«I miei nonni, che di cognome fanno Badini, abitavano in borgo Castello che all’epoca era molto affollato. La casa esiste ancora (vicino alla scaletta che sale in Santo Spirito ndr). Mio nonno curava il ronco delle ville circostanti. Ricordo che mia madre mi raccontava che il nonno combatteva sul Calvario e che di sera dal monte si elevavano alte fiamme e che si sentiva un odore acre che ben si può immaginare cosa fosse».

Mariateresa Grusovin non è sicura se il nonno combattesse per l’Italia o per gli imperiali. Ci viene in soccorso Lodi: «Non risulta alcun Badini tra gli irredenti volontari goriziani arruolati nel regio esercito. Ergo che fosse arruolato dall’altra parte. Potrebbe essere che abbia combattuto sul Calvario nella seconda fase, fine ottobre ’17, dopo Caporetto, quando gli austriaci ricacciarono gli italiani dalle alture».

A un certo punto anche la famiglia Badini viene fatta allontanare da borgo Castello, ormai distrutto. La foto viene scattata probabilmente prima del forza esodo. La famiglia Badini è attorniata da soldati italiani.

Ancora Grusovin: «Nonna e i figli furono inviati a Lucca, sfollati. A fine guerra quando mio padre è rientrato incolume dalle trincee non ha trovato la sua famiglia e si è messo a cercarla. Finché qualcuno gli ha riferito che era a Lucca. Si è messo in viaggio e dopo settimane finalmente ha raggiunto la città toscana. Mio nonno quando l’ha rivisto nemmeno lo riconosceva».

La famiglia Badini rientra a Gorizia dove i figli di Isidoro e Ida (ritratta alla destra del soldato baffuto, Basso il cognome da nubile) cresceranno i figli immortalati nella foto del 1917. Emma, la mamma di Mariateresa Grusovin, è la fanciulla al centro della foto. In primo piano con la veste bianca quella che sembra una fanciulla è invece Giancarlo Badini, autore di alcuni libri e collaboratore de Il Piccolo nei decenni passati. Con il berretto c’è Umberto, alle sue spalle Lucio con il cappello da prelato. Il ragazzo più cresciuto è Gildo.

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