Ragazzo morto ad Arta Terme: radici triestine

È lontana, ma solo in linea d’aria, la tragedia che ha sconvolto nel week-end la comunità di Arta Terme. Giacomo Loewenthal - il 18enne morto sabato notte per lo schianto fra il suo scooter e un’altra...

È lontana, ma solo in linea d’aria, la tragedia che ha sconvolto nel week-end la comunità di Arta Terme. Giacomo Loewenthal - il 18enne morto sabato notte per lo schianto fra il suo scooter e un’altra moto sulla provinciale degli Alzeri, in prossimità di Paluzza - era sì un figlio della Carnia, un figlio di uno degli imprenditori più noti della zona, ma anche un erede di Trieste. Una Trieste che, ora, lo piange a distanza. Lo piangono quei triestini legati da vincoli di parentela e sentimenti di amicizia alla sua famiglia, il cui capostipite era proprio un triestino. Suo nonno, il papà del papà, era Ferruccio Loewenthal, noto dentista che esercitava nella zona di piazza Ospedale, e che conosceva molte famiglie “in vista” della città. Famiglie di politici, imprenditori, professionisti, artisti. Tra i suoi amici di un tempo, i parenti ora ricordano per esempio Manlio Cecovini e il fondatore del Centro Tumori Mario Lovenati. Un Loewenthal, pure lui, italianizzato.

Il capostipite Ferruccio, negli anni ’50, decise di aprire un’attività alberghiera con la moglie proprio ad Arta, inaugurando quello che oggi è l’Hotel Park Oasi, e che per molto tempo fu punto di riferimento proprio per le vacanze montane dei triestini.

I suoi due figli, Mauro e Ilaria, sono nati entrambi a Trieste, e con Trieste hanno sempre mantenuto un forte legame, rafforzando nel corso degli anni - come spiega un loro congiunto - la tradizione della clientela giuliana nell’albergo fondato dal padre. Mauro, attualmente, è il titolare con la moglie Gabriella Gressani dell’Hotel Park Oasi di Arta. Giacomo, una promessa peraltro del freestyle, era il più giovane dei loro quattro figli. Da qui si spiega la grandissima commozione che ha investito l’intera comunità carnica, e quella di Arta in primis. Ma la famiglia è consapevole che anche a Trieste c’è chi sta partecipando al suo dolore, o che vorrebbe farlo, al punto che ha lasciato, per chi fosse interessato a contattarla, un numero di telefono. È lo 043392048, quello dell’hotel.(pi.ra.)

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