Raggi a Pola e Rovigno: «Mai più errori del passato»

La sindaca di Roma con una scolaresca nelle sedi degli italiani: «Il vostro mondo per noi è stata una grande scoperta». Flego: allacciare un ponte con il Lazio

POLA. «Vogliamo riavvicinare le persone divise da una storia ingiusta e far capire ai giovani di oggi la tragedia dell’esodo che ha lacerato queste terre, così da evitare che vengano a ripetersi certi errori e orrori del passato». La sindaca di Roma Virginia Raggi ha sintetizzato così, ieri nella sede della Comunità degli italiani di Pola, l’obiettivo del Progetto Memoria, il viaggio sui luoghi simbolo delle tragedie vissute dagli italiani alla frontiera orientale che ha compiuto in questi giorni - prima di Pola e di Rovigno era stata la volta di Trieste - accompagnando una cinquantina di studenti di 12 scuole superiori romane. «Il vostro mondo per noi è stata una grande scoperta - ha continuato Raggi - e devo dire che noi italiani non conosciamo gran parte della storia di queste terre». Dicendosi piacevolmente sorpresa della calorosa accoglienza trovata fra gli italiani rimasti, «sono orgogliosa - ha dichiarato - che mi abbiate fatta sentire una di voi».

Ad accogliere il gruppo il presidente della Comunità Fabrizio Radin, mentre quello dell’Unione italiana Furio Radin (che è anche vicepresidente del Sabor) ha illustrato la struttura organizzativa dell’associazione degli italiani rimasti, rendendo merito alla Dieta democratica istriana per la sensibilità dimostrata verso la componente italiana. «Siamo orgogliosi - ha detto - che sia venuta a farci visita la prima sindaca nella storia di Roma, che alla fin fine è anche la nostra capitale». Per Radin la visita di Raggi e della folta delegazione è stata anche l’occasione di conoscere da vicino un movimento politico piuttosto nuovo da queste parti: ovvio il riferimento al M5S di cui la sindaca è espressione. Il presidente della Regione istriana Valter Flego ha invece rilevato gli «ottimi rapporti di collaborazione con Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e con tante città italiane», annotando che «si potrebbe allacciare un qualche ponte con il Lazio». Più concreto in tema di collaborazione il sindaco di Pola Boris Miletić: «Perché non ideare un progetto comune che unisca le città delle arene, ossia Roma, Verona e Pola?». Con Raggi oltre agli studenti anche numerosi esponenti dell’amministrazione capitolina che ieri mattina hanno fatto visita alla Scuola media superiore italiana Dante Alighieri di Pola, costruita da Italia e Croazia e inaugurata dagli allora capi di stato Carlo Azeglio Ciampi e Stjepan Mesić.

Prima di Pola, come detto, il gruppo guidato da Raggi ha fatto tappa l’altra sera a Rovigno. Qui, nella sede della Comunità degli italiani, il presidente Marino Budicin ha presentato le varie attività culturali e associative mirate alla salvaguardia dell’identità italiana. Nell’occasione il Console generale d’Italia a Fiume Paolo Palminteri ha riconosciuto il rilevante ruolo della Comunità italiana auspicando anche una sempre maggiore collaborazione tra le due anime degli italiani di queste terre e invitando quelli rimasti all’unità d’intenti, giacché «solo uniti si è più forti». A Rovigno la delegazione romana ha anche visitato il Centro di ricerche storiche, l’istituzione ritenuta la più prestigiosa degli Italiani, di cui il direttore Giovanni Radossi ha illustrato la pluridecennale attività, per poi incontrare i vertici municipali della città. (p.r.)

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