Regione Fvg, via al minirimpasto: Roberti debutta al Personale e frena l’agitazione

TRIESTE Un rimpastino, ma spuntano comunque lo Sviluppo sostenibile, per Fabio Scoccimarro, e il Terzo Settore, per Riccardo Riccardi. Il portale istituzionale non si aggiorna ma, via comunicato, la giunta conferma che, da ieri, giorno in cui diventa operativo il nuovo organigramma della burocrazia, anche l’esecutivo si rinnova. Tanto che Pierpaolo Roberti già esordisce da neoassessore alla Funzione pubblica e strappa il primo risultato: riavviare il confronto sul comparto unico.
Nel riassetto delle funzioni, Massimiliano Fedriga mantiene le Relazioni internazionali, cui si riconducono anche Programmazione comunitaria, Cooperazione territoriale europea e Aiuti di Stato. Riccardi aggiunge a Salute e Politiche sociali, Disabilità e Protezione civile anche Cooperazione sociale e Terzo settore (ex Volontariato), mentre Barbara Zilli conserva le Finanze ma perde il Patrimonio, che va a Sebastiano Callari. L’assessore siracusano incassa, ma a sua volta consegna la Funzione pubblica a Roberti, già incaricato di Autonomie locali, Sicurezza, Politiche dell'immigrazione, Corregionali all'estero e Lingue minoritarie. Nulla di nuovo per Tiziana Gibelli (Cultura e Sport), Alessia Rosolen (Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia), Graziano Pizzimenti (Infrastrutture e Territorio), Stefano Zannier (Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e Montagna) e Sergio Bini (Attività produttive e Turismo). La vera novità è l’istituzione della delega allo Sviluppo sostenibile, assegnata a Scoccimarro insieme alla così rinominata Difesa dell'ambiente e all'Energia.
A comunicare del passaggio più rilevante, quello da Callari a Roberti, è anche la Cgil. Al tavolo pure con Cisl-Fp, Uil-Fpl, Cisal enti locali e Ugl si presenta infatti l’assessore triestino, con argomenti evidentemente convincenti. Il nodo è quello dell’integrativo sul contratto 2016-18, una partita da mille euro medi lordi l’anno per i 13 mila dipendenti del comparto unico che sembrava risolta dopo le garanzie di metà maggio di Callari e invece no, quei soldi non sono ancora in via di erogazione. Il sindacato, martedì scorso, ha proclamato lo stato di agitazione, con conseguente richiesta al prefetto di Trieste di avviare la procedura di conciliazione. In quella sede la dichiarazione di guerra, al momento, è rientrata.
«L’assessore e la direttrice regionale si sono impegnati a riaprire la trattativa non appena riceveranno dalla Corte dei conti la risposta alle questioni tecniche poste ai magistrati contabili dal precedente direttore», spiegano i sindacati, precisando peraltro che l’agitazione «non è revocata, ma congelata in attesa della ripresa del confronto con il nuovo assessore, che dovrà avvenire in tempi rapidi».
Il riferimento alla direttrice è a Gabriella Lugarà, confermata alle Autonomi locali ma ora anche con le competenze sulla Funzione pubblica, ricevute da Francesco Forte, che rimane al lavoro con Callari. Tra i direttori centrali spostamenti anche per Magda Uliana, che lascia le Infrastrutture e va a dirigere le Attività produttive al posto di Antonio Bravo, declassato a vice, e Marco Padrini, che passa da vice a direttore Infrastrutture.
Coinvolti pure alcuni numeri due e gli apicali degli enti. Stefano Patriarca cede la vicedirigenza delle Autonomie locali a Salvatore Campo e sostituisce all’Ardiss Lydia Alessio Vernì, neo direttrice dell’Agenzia Lavoro&SviluppoImpresa degli assessori Bini e Rosolen, Anna Del Bianco è ora alla guida dell’Erpac e Francesco Miniussi (dall’Ersa) dell'Ente per la tutela del patrimonio ittico.
Confermati invece Paolo Viola e Alessandro Zacchigna alle Finanze, Nicola Manfren e Ketty Segatti al Lavoro, Ettore Volpe all’Avvocatura, Antonella Manca alla Cultura, Franco Milan alla direzione generale, Gianfranco Rossi alla segreteria generale, Mauro Vigini alla Trasparenza e Amedeo Aristei alla Protezione civile. Tutti con incarico annuale, eccezion fatta per Stefano Dorbolò, per tre anni direttore a Salute e Politiche sociali. Si era diffusa la voce nei giorni scorsi che potesse essere in arrivo il boss della sanità veneta Domenico Mantoan, chiamato però l'altra sera in Sardegna per il ruolo di commissario dell’azienda unica dell’isola. —
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