Regione, i “vigilantes del Potere” costano 25 milioni

Arriva per la prima volta un maxibando per i servizi di vigilanza armata e portierato di tutte le istituzioni locali regionali
Un’inquadratura insolita del palazzo del Consiglio regionale
Un’inquadratura insolita del palazzo del Consiglio regionale

TRIESTE. I palazzi di piazza Unità come il municipio di Ligosullo. La Regione accorpa custodia e reception degli edifici pubblici in Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo, fanno sapere gli uffici, è spendere «meglio e di meno».

Di certo, la cifra del bando emesso il 18 aprile con scadenza le ore 12 del 9 giugno «per l’affidamento di due convenzioni per i servizi integrati di vigilanza armata e portierato per le amministrazioni Fvg» è imponente: 25 milioni di euro nei due lotti delle province di Trieste e Gorizia (18 milioni) e di quelle di Udine e Pordenone (7 milioni).

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Nessun nuovo sito sensibile da monitorare in maniera più accentuata che in passato. Il megaimporto dipende dal fatto che è la prima volta che la Regione non si protegge i suoi “gioielli” in solitaria, fa sapere Stefano Patriarca, responsabile del Servizio centrale unica di committenza (Cuc). Tra l’altro, sarà la prima gara bandita dalla Regione in qualità di “soggetto aggregatore”, una figura chiave prevista in materia di appalti dalle disposizioni nazionali di spending review.

L’input della giunta è stato dunque di accorpare, cercando di inglobare, in un’economia di scala, anche i Comuni, grandi e piccoli, del Fvg. Nulla di obbligatorio, dato che le norme impongono l’aggregazione per l’acquisizione di beni e servizi solo nel caso di costi superiori ai 40mila euro, ma l’opportunità di contratti che partono da 20mila euro all’anno per tutelare gli immobili istituzionali alletterà più di qualche sindaco.

Ciascuna delle due convenzioni avrà durata 36 mesi, eventualmente rinnovabili per ulteriori 12 nell’ipotesi in cui, alla scadenza del termine, non sia stato esaurito l’importo massimo spendibile. Quello che è già sicuro è che la gara non è al massimo ribasso. Prevarranno offerte inferiori ai 18 e ai 7 milioni di base d’asta, ma non si andrà troppo sotto: la Regione intende infatti garantire la qualità del servizio.

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L'aula del Consiglio regionale

Nel capitolato si precisa che i servizi del fornitore, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, riguarderanno la vigilanza attiva con guardie giurate, la vigilanza passiva con portierato e accoglienza, la visita ispettiva interna ed esterna, i pronto intervento su chiamata o teleallarme, la gestione, la manutenzione e l’installazione di impianti e videosorveglianza.

Più nel dettaglio ci si dovrà occupare di controllare «con discrezione» l’eventuale intrusione di persone estranee, verificare l’uscita di merci, apparecchiature e colli voluminosi, ispezionare le aree più sensibili degli edifici pubblici, ma anche accertare situazioni anomale o di pericolo quali ad esempio focolai di incendi, fuoriuscite di gas e acqua, ascensori fuori uso, strumenti tecnico-scientifici in funzione in assenza di personale.

Alle guardie in servizio si chiederà inoltre, più banalmente, di chiudere porte e finestre in caso di precipitazioni atmosferiche, di gestire sbarre e cancelli o altri sistemi di accesso, di impedire l’accesso a persone che rifiutino di fornire le proprie generalità, di tenere un registro cartaceo/informativo per la registrazione dei visitatori.

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Il palazzo della Regione in piazza Unità

A carico del fornitore anche la pulizia delle custodie di occultamento telecamere e la pulizia ottica, il controllo tarature degli impianti di videosorveglianza e più in generale dell’intero sistema di sicurezza e della sua corretta funzionalità, fino alla sostituzione dei componenti che abbiano perso affidabilità. E ancora servirà rendere disponibili le riprese realizzate dalle telecamere a circuito chiuso nei casi in cui venga effettuata una specifica richiesta da parte dell’autorità giudiziaria, delle polizia o di altre forze dell’ordine.

Per tutte queste mansioni il personale incaricato dovrà essere in possesso di attestati relativi alle procedure di primo soccorso e antincendio, conoscere le norme in materia di trattamento dei dati personali e di sicurezza negli ambienti di lavoro, indossare una divisa idonea, dotarsi di un cartellino munito di foto di riconoscimento dal quale risultino i suoi estremi e quelli del fornitore, dimostrare attitudine al front office e avere conoscenze informatiche e della lingua inglese.

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