«Regole precise per l’emergenza cuccioli»

Appello alle istituzioni del veterinario Paolo Roppa e di Damiano Baradel del Centro di Terranova

Un protocollo di comportamento per gestire le prossime emergenze cuccioli ed evitare inutili stragi facendo bagaglio delle esperienze passate. A farsi portavoce dell’appello è il veterinario di Cervignano Paolo Roppa con lo staff di Damiano Baradel, gestore del Centro di recupero della fauna selvatica in difficoltà di Terranova a San Canzian d’Isonzo. É lo stesso Centro diventato famoso due anni fa per aver ospitato il leoncino Simba, sottratto anch’esso alla tratta illegale e poi trasferito in un centro del Bolognese autorizzato a custodire gli animali considerati pericolosi. L’ultima ondata di cuccioli sequestrati dalla Gdf di Trieste sono stati dirottati anche a Cervignano, oltre che alla Cuccia di Monfalcone e al Gruppo Ambiente di Ronchi. All’equipe di Baradel sono stati affidati 49 dei 270 cuccioli sorpresi il 16 febbraio scorso dalle Fiamme gialle all’altezza di Palmanova sull’A4. Per gestire l’emergenza, il Centro ha chiesto aiuto anche al veterinario di Cervignano. E da questa unione sale l’appello di cordata, adesso che l’emergenza sembra passata.

«Ci rivolgiamo a tutti gli organi competenti affinché venga convocato un tavolo di lavoro per gestire altre emergenze - insorge il veterinario Roppa -. Occorre stabilire un protocollo di comportamento che gli enti competenti siano a chiamati a seguire nel caso in cui si ripresentino altre emergenze simili. Le forze dell’ordine, il magistrato, i veterinari e gli affidatari temporanei: tutti debbono sapere nell’immediato quali misure adottare per salvare il maggior numero di cuccioli. Solo in questo modo – riprende il veterinario – possiamo fare tesoro delle esperienze passate». Gli addetti ai lavori, insomma, sanno che la tratta dei cuccioli non si fermerà: «É molto probabile che episodi del genere si verifichino ancora in una zona di confine come questa – aggiunge Damiano Baradel -. Per questo dobbiamo stilare un protocollo di comportamento, utile ad abbassare la mortalità dei cuccioli sequestrati: è necessario sapere in partenza dove i cuccioli devono essere portati e quanto tempo ci vuole per l’affidamento. Anche gli interventi sanitari devono essere già programmati in partenza: gli addetti ai lavori devono essere subito in grado di intervenire con i vaccini, la sverminatura, e le flebo per i cuccioli che ne hanno bisogno. Importante anche ricordarsi che, per sopravvivere, i cagnolini devono essere accolti in una stanza riscaldata, non più calda di 27 gradi».

Fortunatamente, il Centro di Terranova è riuscito ad affidare tutti i 49 cuccioli, due dei quali non ce l'hanno fatta dopo l’affidamento. I loro corpi sono stati inviati all'Istituto zooprofilattico di Legnaro che analizzerà cause del decesso.

Elena Placitelli

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