Religione e psichiatria alleate contro il Diavolo «Qui tanti esorcismi»

La relazione del professor De Vanna in seminario sulla connessione tra psicopatologie e vera “possessione”
Silvano Trieste 18/02/2010 Prefettura di Trieste, Sopralluogo commissione parlamentare d'inchiesta su SSN per inchiesta su salute mentale e tossicodipendenze, Darina Zafran Tercic
Silvano Trieste 18/02/2010 Prefettura di Trieste, Sopralluogo commissione parlamentare d'inchiesta su SSN per inchiesta su salute mentale e tossicodipendenze, Darina Zafran Tercic

di Francesco Cardella

Servendosi forse delle pieghe della follia o alleandosi con deliri, isterie e depressione. Una cosa è certa: il diavolo frequenta Trieste, ci soggiorna spesso, continuando a investire il suo culto preferito, la possessione. L'allarme è lanciato, anzi, è riproposto e questa volta il messaggio è trasmesso da un versante della scienza che fa capo a Maurizio De Vanna, direttore della Clinica di Psichiatria dell'Università di Trieste, ospite ieri della sede del Seminario Vescovile di via Besenghi per un incontro promosso dalla Associazione Medici e Giuristi Cattolici, dal titolo «Esorcismi e Psicopatologie». Si parte da una serie di dati oggettivi: a Trieste si registra il più alto tasso di suicidi in Italia (3 volte rispetto alla media nazionale) senza contare il nutrito ventaglio di patologie psichiche. Non esiste un nesso diretto tra possessione e alterazione mentale ma sembra che il diavolo giochi volentieri sul tema della follia e ne faccia buon uso, soprattutto, fatto paradossale, tra i più accesi credenti della sfera cattolica. La fede insomma a volte non basta e chiede aiuto alla medicina, formando da qualche anno una specie di “task force” nei confronti del demonio, miscelando misticismo e sani riscontri clinici: «Di certo esiste un forte allarme sul tema – ha sottolineato Maurizio De Vanna – Lo stesso Pontefice Ratzinger ha posto l'accento sul problema, dal momento che si occupava di esorcismi sin dagli anni '70. Pensiamo intanto a un dato nazionale – ha aggiunto lo psichiatra – da 6 esorcisti che operavano in Italia dieci anni fa, siamo arrivati a oltre 300. L'interesse per il fenomeno della “demonopatia” (sensazione o convinzione di essere posseduti dal demonio) è in crescita e per noi medici il punto focale è saper distinguere i veri fenomeni da possessione dai disturbi psicopatologici. Di certo non esiste in questo dicotomia tra Chiesa e scienza».

A Trieste il tema è sentito. Il diavolo da queste parti tenta di metterci sempre la coda ma trova tuttavia una vera organizzazione a ostacolarlo il suo mandato, costituita dalla visione scientifica dello stesso Maurizio De Vanna e l’intensa attività svolta da don Giorgio Giurissi, parroco di Borgo San Sergio, il sacerdote accreditato dal Vescovo di Trieste, Gianpaolo Crepaldi, per il ruolo di esorcista: «Don Giorgio sta diventando per me una fonte importante di conoscenza – ha rivelato Maurizio De Vanna – Possiamo parlare infatti di allarme anche per Trieste, città che conta una forte componente laica e che necessita sicuramente di una maggiore ispirazione cattolica». La “sacra” alleanza tra fede e scienza è in realtà sorta nel 1998. Insomma più diagnosi che acqua santa. Il problema però è vasto e tra le molte perplessità che navigano tra suggestioni, rimedi e retaggi evangelici, alcuni spunti sembrano chiari, sottolineati ieri da Maurizio De Vanna nel corso della sua tecnica e articolata lezione: «Appelliamoci al coraggio, dono dello Spirito Santo – ha espresso lo specialista – ricordando che il diavolo è solo la “ non persona”, la disgregazione dell'essere persona».

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