Residui bellici, bonificati due cantieri

C'è un retaggio del passato dietro molti dei ritardi che interessano alcuni dei cantieri pubblici a Gorizia. E non parliamo, per una volta, di burocrazia o fallimenti o appalti da rifare. Parliamo di bombe, proiettili e altri "ricordi" lasciati dal tormentato Novecento goriziano nel sottosuolo. Il terreno al di sotto di Gorizia è letteralmente pieno di metallo. E non è difficile capirne il motivo, visti gli eventi che, specie durante la Grande Guerra, hanno interessato la città. Oggi quel passato lontano continua in parte a condizionarne la quotidianità, ed ogni volta che si scava il terreno per realizzare anche il più semplice dei progetti i ritrovamenti bellici rallentano pesantemente i lavori.
E' accaduto così ad esempio in via Cipriani, dove dall'inizio dell'anno ormai sono in corso i lavori per la realizzazione del nuovo parcheggio (20 posti per le auto, 4 per camper e roulotte e alcuni stalli per moto e motorini) a servizio del quartiere di Sant'Anna e dei vicini plessi scolastici, oltre che per il rifacimento della breve strada di collegamento tra la stessa via Cipriani e via Faiti. Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi il cantiere è rimasto a lungo bloccato proprio perché durante le obbligatorie operazioni di bonifica bellica sono venuti alla luce degli ordigni speciali, al fosforo, per i quali è stato necessario attivare una procedura di asporto e smaltimento particolare.
Negli ultimi giorni, a bonifica eseguita, un ulteriore ritardo nella ripresa dei lavori aveva fatto temere il peggio, ovvero a nuovi ritrovamenti, ma si è trattato di un falso allarme, e con l'inizio della settimana i lavori dovrebbero finalmente riprendere. Non è detto però che non siano costretti a fermarsi ancora, visto che la bonifica bellica non è stata ultimata.
«Del resto la priorità va data all'incolumità degli operai e dei tecnici, è evidente - dice il sindaco Romoli -, e dunque bisogna procedere con cautela. Ma quando il metal detector rileva la presenza di metalli nel sottosuolo non si può sapere cosa si ha di fronte: può essere un semplice pezzo di ferro o una bomba. I lavori ne risultato inevitabilmente rallentati».
Lo stesso accade anche a Lucinico, alla casa di riposo "Culot": anche in questo caso il cantiere ha subito rallentamenti proprio per il ritrovamento di alcuni ordigni che è stato necessario mettere in sicurezza ed asportare. E' facile immaginare infine le complicazioni che stanno incontrando gli uomini della Protezione civile impegnati nei lavori di messa in sicurezza dei sentieri sul monte Calvario, uno dei teatri più sanguinosi delle battaglie della Prima guerra mondiale. Anche qui sono segnalati importanti ritrovamenti di materiale bellico.
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