Restaurata l’antica Villa Piani

Oggi l’inaugurazione a Staranzano in occasione della “Sagra de le raze”
Bonaventura Monfalcone-25.08.2014 Struttura ristrutturata-Azienda Ferula-Staranzano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-25.08.2014 Struttura ristrutturata-Azienda Ferula-Staranzano-foto di Katia Bonaventura

STARANZANO. Se i nevai del Trentino, del Gran Sasso e della Valle d’Aosta accolsero per qualche giorno di vacanza Papa Giovanni Paolo II (oggi San Karol Józef Wojtyla) appassionato dello sci, anche Staranzano ospitò alla fine dell’800 nella seicentesca Villa Piani , oggi Villa Chichin - che verrà inaugurata og alle 20 in concomitanza con la presentazione della “Sagra de le raze”- il cardinale Giuseppe Melchiorre Sarto, prima vescovo di Mantova (1884) poi patriarca di Venezia (1893), e il futuro Papa Pio X nel 1903, fatto santo nel 1954, che trascorse nella villa alcuni giorni di vacanza. Lo legava, infatti, l’amicizia a monsignor Antonio Feruglio, vescovo di Vicenza, di casa a Staranzano.

L’abitazione fu dimora anche di un altro santo, padre Luigi Scrosoppi di Udine, amico fraterno dello stesso vescovo. Al primo piano della villa c’è un angolo della piccola cappella dove celebravano la messa questi personaggi illustri.

L’antica villa, situata nel cortile dell’azienda“La Ferula”, è stata ristrutturata grazie a un contributo regionale concesso nell’ambito del Piano regionale dello Sviluppo rurale. Si è rivelata, inoltre, uno scrigno ricco di storia che conserva tracce indelebili del passato, come una sala da ricamo con gli “scaldini” per i piedi (ci sono ancora oggi) usati dalle fanciulle, un luogo religioso con alcuni reperti (crocifissi, quadri), i segni di una realtà contadina preservata a tutt’oggi e locali adibiti, nel 1917, a infermeria per curare i feriti di eserciti opposti durante la Grande guerra.

«Per il restauro della villa – sottolinea Francesca Feruglio dell’azienda – sono stati impiegati legno e pietra così che scale e tavelle sono state riportati a come erano in origine. Questa casa e il campanile della chiesa – sottolinea Feruglio - sono le costruzioni più antiche del paese. Durante l’opera di recupero sono state trovate fra i muri anche una scarpetta da bambina forse di trecento anni fa come segno di longevità della casa,una medaglietta della devozione alla Madonna e anche quattro dipinti di quegli anni sotto intonaco restaurati con la “tecnica dello strappo” per portarli in superficie dal pittore staranzanese Franco Milani».

La casa ospiterà all’interno la sua attività agricola come una volta, compresi uno spaccio vinicolo e ortofrutticolo con alcune sale per la degustazione.

Per l’inaugurazione è organizzata anche una mostra di dipinti su bottiglie di vino dove una cinquantina di artisti si sono sbizzarriti a “vestire” le stesse bottiglie. Ognuna è unica nel suo genere. Il ricavato della mostra (che rimarrà aperta per 15 giorni) sarà devoluto in beneficenza alla Fondazione onlus “Luccheta-Ota- D’Angelo-Hrovatin” di Trieste.

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