Rianimati i negozi storici con 1,2 milioni del Pisus

Quindici i progetti accolti sui 49 inviati da una commissione di tecnici. Casa Larise in via Rastello diventerà un’enoteca, tornerà in vita il bar Vittoria
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 07.09.2015 Via Rastello negozio Larise Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 07.09.2015 Via Rastello negozio Larise Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Avevano presentato domanda di contributo in 49 («Un risultato eccezionale e sorprendente per Gorizia», parole del sindaco Romoli). Ma soltanto 15 commercianti e imprenditori si divideranno la posta (1,120 milioni) messa in “palio” dal Pisus per gli interventi di rigenerazione urbana: risorse a fondo perduto che verranno impiegate per riutilizzare e far rivivere negozi sfitti e con le serrande tristemente impolverate ma anche per risistemare e ammodernare quelli esistenti.

Un’ottima stampella per un comparto (quello commerciale) boccheggiante e che non è ancora riuscito a trovare un equilibrio dopo la migrazione verso altri lidi della clientela slovena. Per presentare gli esiti provvisori del bando è stata organizzata ieri mattina una conferenza stampa: presenti il sindaco Romoli, il suo vice Sartori, l’assessore alle Attività economiche Bellan oltre ai componenti della commissione Pisus composta dal presidente Marco Muzzatti (comandante della Polizia municipale), da Nicola Strizzolo (esperto di marketing e relazioni pubbliche), Graziana Scomparini (tecnico esperto di urbanistica), Cristina Pozzo (esperto di piccole e medie imprese), Elena Fontanini (tecnico comunale) e Paola Magrin nei panni della verbalizzante (funzionario del settore commercio). «Una giuria volutamente composta da tecnici e non da politici e amministratori. È facilmente prevedibile che gli esclusi protesteranno ma i criteri adottati sono stati eminentemente tecnici e scientifici. Non c’è stata nessuna pressione esercitata dall’amministrazione: la commissione ha lavorato nella più completa autonomia», la sottolineatura di Romoli e Sartori.

Quattro le aziende che otterranno incentivi nella misura massima dell’80% della spesa ammessa inferiore o uguale a 50mila euro. Si tratta della “VinnerjaQuisca”, di “Mister blu sas di Stefano Sfiligoi & C.”, di Eleonora Braidot e della farmacia Al Moro. Undici, invece, i beneficiari di incentivi nella misura massima dell’80% della spesa ammessa superiore a 50mila euro: “Gastronomica friulana” di Andrea e Marco Cecchini; “Gastronomica delle Venezie”, “Rastello 31 srl”; “Pizzeria Tarantella” di Vincenzo Criscuolo; Maria Cristina Milone; Silvia Ussai; “Gt service” di Barbato; “Salone Profilo”; “Leg sas”; Atmosfere di Silvia Baresi; Luca Cammarata.

Rinasceranno così Casa Larise in via Rastello che diventerà un ristorante/enoteca e il bar di piazza Vittoria che è parte integrante del compendio Kinemax. In Corte Sant’Ilario si insedierà una nuova sede della Leg mentre la pizzeria Tarantella recupererà una corte interna, diventando più attraente per gli avventori. A disposizione, dicevamo, ci sono 1.120.000 euro ma sono arrivate richieste per più... di 4 milioni. Come a dire: verrà soddisfatta solamente una domanda su quattro. «Ma c’è una trattativa con un istituto bancario di cui non vogliamo rivelare il nome per dare risposta anche ad altre richieste», la sottolineatura di Romoli e Bellan.

«Le domande, oltre a favorire la realizzazione di nuovi insediamenti commerciali, riguardano attività che già ci sono e vogliono riqualificarsi e migliorarsi - ha aggiunto l’assessore comunale Bellan -. Più della metà (il 54%) riguarda locali e attività di somministrazione, a conferma che questo è ancora un settore che tiene in un momento di difficoltà economica conclamata».

Ma qual è la "geografia" delle richieste di contributo? Il 30 per cento delle domande sono pervenute dalla zona di piazza Vittoria e via Rastello che, guarda caso, sono quelle maggiormente in difficoltà. Poi, ci sono i negozi del tratto di Corso Verdi riqualificato e di Corso Italia che sarà, prossimamente, oggetto di restyling. «Ci fa molto piacere che il bando abbia suscitato così tanto interesse in città», la sottolineatura degli assessori Bellan e Sartori.

In passato, di fronte a bandi pensati ed emessi della Camera di commercio, non c’era stata la stessa “reattività” da parte dei commercianti: vero è anche che le cifre in ballo erano assai più contenute ma comunque si trattava sempre di finanziamenti a fondo perduto, cioè “regalati”. Riguardo al bando Pisus per la rigenerazione della rete commerciale cittadina, bisogna ricordare che i contributi vanno da 20mila a 100mila euro.

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