Riassetto interno al Burlo Partenza con due primari

Anna Arbo alla direzione della struttura semplice dipartimentale di Farmacia Waifro Rigamonti per Urologia. Scannapieco: «Tempi rapidi per gli altri concorsi»
Di Benedetta Moro
Foto Bruni 23.03.2015 Ospedale Burlo Garofolo
Foto Bruni 23.03.2015 Ospedale Burlo Garofolo

Giro di valzer all’ospedale Burlo Garofolo che ha appena nominato due nuovi primari per la direzione delle strutture semplici dipartimentali di Farmacia e della nuova Urologia, e che comincia così a colmare alcuni dei numerosi posti di vertice vacanti. A prendere il primo posto Anna Arbo, proveniente dall’Azienda per l’assistenza sanitaria n.2 della Bassa Friulana-Isontina, mentre a capo dell’altra specializzazione ci sarà Waifro Rigamonti, già direttore della struttura complessa di Chirurgia e Urologia, che con il nuovo piano aziendale 2016 ha visto la scissione, tanto che Chirurgia diventerà un nuovo dipartimento a sé stante e per questa sezione è al momento direttore ad interim - fino al completamento del concorso quasi agli sgoccioli - il direttore sanitario Adele Maggiore. Che ricopre la stessa funzione anche per il rinnovato dipartimento dei Servizi e Diagnostica avanzata.

Identico temporaneo ruolo l’ha preso in capo Stefano Dorbolò, il direttore amministrativo, per il dipartimento di Gestione tecnico-amministrativa. Confermati Alessandro Ventura come direttore del dipartimento di Pediatria e Sergio Demarini per quello Materno-neonatale e delle Terapie intensive. «Stiamo lavorando in maniera molto rapida e concreta per portare a compimento in tempi veloci i concorsi che ci consentiranno di avere un organigramma rinnovato - ha spiegato a questo proposito il direttore generale Gianluigi Scannapieco -, nell’ottica della mission del Burlo, dello sviluppo dell’attrazione regionale e nazionale, e in particolare dello sviluppo della Rete pediatrica regionale».

Classe ’77, Arbo, di origine goriziana, mamma di quattro figli, ha lavorato sia nell’ambito farmaceutico-ospedaliero sia in quello territoriale. Si è laureata a Trieste nel 2002 in Chimica e Tecnologie farmaceutiche, conseguendo poi nel 2006 il diploma di specializzazione in Farmacia ospedaliera all’Università di Padova. A cui si aggiungono alcuni corsi di formazione, anche di management, svolti a Londra e all’università Bocconi. Prima di arrivare a Trieste ha ricoperto per l’Ass2 il ruolo di direttore facente funzione della medesima struttura complessa dal 2012. «Ho già fatto esperienza in ambito gestionale - afferma infatti -, arricchisco così il bagaglio, che prima era più limitato, nella sperimentazione di ambito materno-infantile che mi dà quindi opportunità di conoscere meglio i temi che la Regione stessa ci ha chiesto di sviluppare». In particolare assieme al suo team sta lavorando su due progetti: «La galenica pediatrica, anche assieme al collega Davide Zanon, per cui stiamo rivedendo i laboratori, anche dal punto di vista delle attrezzature. E poi ci occupiamo dello sviluppo di farmaci “off-label” in collaborazione con l’Associazione ospedali pediatrici italiani, prodotti che vengono utilizzati con successo terapeutico nei pazienti che non rientrano nel bugiardino».

Rigamonti invece, 67 anni, presente appunto tra le corsie dell’ospedale pediatrico triestino da tempo, è laureato in Medicina e chirurgia all’Università di Parma, dove si è anche specializzato in Anatomia patologica e Chirurgia generale, e in Urologia all’Università di Padova. Ha lavorato dal 1976 al 1999 in Chirurgia pediatrica all’Ospedale dei bambini “Umberto I” di Brescia, mentre dal 1999 al 2013 ha diretto la sezione di Urologia pediatrica della Clinica urologica dell’Università di Padova, dove è stato professore. Attualmente è anche docente all’Ateneo di Trieste. Ha lavorato anche a Liverpool, Lione e Bruxelles. E tra i vari incarichi è anche membro dell’European board of pediatric surgeon e presidente della Società italiana di Urologia pediatrica. Il suo principale ambito d’interesse sono le malformazioni maggiori dell’apparato urinario e il trapianto di rene nel bambino.

Ma a essere in fase conclusiva sono anche i concorsi per il primariato di Oculistica e per la struttura complessa di Epidemiologia clinica e ricerca sui servizi sanitari. Ci vorranno ancora quattro mesi circa per la nomina invece del nuovo direttore di Oncoematologia.

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