Ribaltone al vertice dello Scalo Legnami Via Garbin e Grim

Gct in passivo: il Gruppo Gavio chiede l’avvicendamento Alberto Cattaruzza nuovo presidente con Preprost ad
Di Silvio Maranzana
Foto BRUNI TRieste 29 09 10 Scalo Legnami
Foto BRUNI TRieste 29 09 10 Scalo Legnami

Salta per aria l’intera governance dello Scalo Legnami, “ventre molle” del porto di Trieste. Dopo il quinto bilancio consecutivo in rosso, il Gruppo Gavio (socio di maggioranza attraverso la società Terminal frutta Trieste - Tft di cui possiede oltre il 90% delle quote) ha chiesto e ottenuto un repulisti totale al vertice della General cargo terminal (Gct), la società che gestisce il terminal. E ciò proprio nell’imminenza dell’avvio un nuovo servizio di traghetti merci e passeggeri (ro-pax) per l’Albania, di cui riferiamo sotto, e che potrebbe costituire la svolta per un rilancio atteso da lunghi anni e l’avvio di una nuova era di un terminal pressoché da sempre sottoutilizzato. Alla presidenza è stato dunque chiamato Alberto Cattaruzza titolare con la famiglia di Ocean team che raggruppa 18 società nel campo dei servizi marittimi e dell’energia, mentre amministratore delegato è stato designato Walter Preprost che per assumere la nuova carica ha lasciato quella analoga che deteneva al Terminal frutta. Sostituiscono rispettivamente Sergio Garbin e Claudio Grim, mentre sono stati avvicendati anche i consiglieri di amministrazione con la nuova nomina di Enrico Lichino e Paolo Cristin, in quota ancora a Tft e di Paolo Ricchiardi per Friulia. La composizione societaria di Gct rimane la medesima: Tft (Gruppo Gavio) azionista di maggioranza con il 42% delle quote, Pacorini metals Italia (che non ha più nulla a che fare con la famiglia Pacorini ma è proprietà del gruppo svizzero Glencore international) 30%, Ocean (famiglia Cattaruzza) 18% e Friulia (finanziaria della Regione Fvg) 10%. La presenza di Friulia è il residuo ancora sostanziale di una lunga battaglia politica che si era giocata nel 2008 allorché sullo Scalo Legnami aveva avanzato una manifestazione d’interesse Luka Koper, affiancata da Pacorini e Ocean, con una mossa che aveva fatto scatenare in città il finimondo. Luka Koper era stata indotta a ritirarsi dopo avere definito «non favorevole il clima politico a Trieste» e a fronteggiare Pacorini e Ocean era sorta la candidatura di Agentimar, società composta da numerosi agenti marittimi della regione. L’opera di intermediazione svolta dall’ex assessore regionale Riccardo Riccardi aveva portato alla fusione delle due cordate, ma gli ostacoli non erano affatto finiti e questo degli ultimi giorni è soltanto l’ultimo ribaltone che stavolta però non ha interessato la composizione societaria. «Si è trattato di un avvicendamento dettato da questioni di pura economia - chiarisce Cattaruzza - la cui prima regola dovrebbe essere quella di non tenere in piedi società che producono debiti. L’imperativo che mi pongo a capo della nuova squadra è quello di portare finalmente la società in attivo». Il bilancio del 2010 segnava un passivo di un milione di euro. «Il passivo del 2012 si è pressoché dimezzato, all’incirca 500mila euro», fa trapelare Preprost, ma evidentemente la strada per realizzare un terminal efficiente è ancora ben lunga. La questione è cruciale per tutto il porto anche perché lo Scalo Legnami è sostanzialmente il primo tassello della Piattaforma logistica e assieme ad essa e alla banchina della Ferriera, contigua sull’altro versante, dovrebbe costituire un futuribile megaterminal.

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