Rilancio di aree portuali, sì dall’ente camerale

Dalla giunta guidata da Paoletti una delle prime adesioni agli accordi di programma proposti da Roma

Scadevano ieri i termini di risposta per i soggetti interpellati dal ministro dell'Ambiente Corrado Clini, in merito alla volontà di adesione al protocollo per il rilancio sostenibile delle aree portuali. Nel frattempo, tra i partecipanti è stata inclusa anche la Camera di commercio.

Sta per chiudersi in tempi stretti, così come preannunciato all'epoca della presentazione dell'accordo con l'Autorità portuale, la prima fase del percorso che dovrebbe portare al recupero dell'intera fascia costiera di interesse per lo sviluppo dello scalo. Si tratta di ben 1,9 milioni di metri quadrati che comprendono l'area di Campo Marzio, quella dell'ex Arsenale San Marco, la futura Piattaforma logistica con l'area della Ferriera di Servola, la zona ex Esso nei pressi dell'inceneritore e il comprensorio dell'ex raffineria di Aquilinia.

A titolo di proprietari o concessionari delle aree, sono stati contattati Ferrovie dello Stato, Fincantieri, Servola spa, Duferco Holding spa, Teseco spa, Shell Italia, Ocean srl, Nuovo Arsenale Cartubi srl e Seastock spa. Tra i soggetti pubblici, invece, la lettera del ministro è arrivata a Regione, Comuni di Trieste e di Muggia, Provincia, Ezit e Camera di commercio. E proprio la Camera di commercio è stata sentita nei giorni scorsi nell'ambito di alcuni incontri tenuti a Trieste dal consulente del ministro Clini, Antonio Gurrieri.

La giunta camerale infatti ha deliberato l'adesione agli accordi di programma che verranno istituiti dal ministero e le categorie economiche del territorio hanno dato mandato all'ente camerale di rappresentare in tale sede gli interessi e le aspettative delle imprese aderenti. Così facendo, anche piccole realtà imprenditoriali, che avrebbero avuto scarse possibilità di sedersi al tavolo con il ministro, potranno essere presenti con eventuali istanze. «Con questo mandato – ha commentato il presidente camerale Antonio Paoletti - le categorie economiche hanno dato grande dimostrazione di compattezza e unità per risolvere un annoso problema che sta condizionano lo sviluppo del territorio e che vede con questo governo una concreta possibilità di soluzione definitiva». Posto che i termini di risposta entro il 31 gennaio non devono considerarsi perentori, pare abbiano già risposto in maniera positiva anche Ezit, la proprietà della Ferriera di Servola, Teseco e il Comune di Muggia.

Il protocollo prevede un piano di attività per la realizzazione di un programma operativo sostenibile, con l'obiettivo di recuperare siti produttivi dismessi o interessati a una riconversione per esigenze di portualità, nell'ottica del trasferimento – con strumenti intermodali - di grandi flussi di merci lungo le direttrici Sud-Nord ed Est-Ovest.

Riccardo Coretti’

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