Ripartono i finanziamenti E la Tirso può saldare gli stipendi a 200 addetti

Un primo agosto da non dimenticare. Federico Cappiotti, responsabile delle risorse umane del gruppo Fil Man Made, ha convocato ieri mattina le rappresentanze sindacali (Filctem Cgil, Uiltec Uil, Fenca Cisl, Fesica Confsal) della Tirso, stabilimento tessile operante a Rabuiese, per informarle di una buona notizia.
Questa: Unicredit e le altre banche, che erano state coinvolte nella procedura concordataria riguardante il gruppo trevigiano, hanno riaperto i rubinetti della liquidità, consentendo all’azienda di saldare gli stipendi, che per il mese di giugno erano stati erogati solo al 30%.
A rendere noto lo scongelamento della situazione finanziaria - con l’emissione dei bonifici bancari - una nota della sigla autonoma ConfSal. La vicenda Tirso rischiava di deflagrare in seguito a una nota aziendale del 10 luglio scorso che informava gli oltre 200 lavoratori della fabbrica, specializzata nella filatura di fibre sintetiche, di un problema inerente all’erogazione delle paghe. Problema legato - come prima accennato - ai rapporti con il sistema creditizio e alla vecchia vicenda concordataria che aveva interessato Fil Man Made, gruppo tessile pilotato da Andrea Parodi, con quartier generale a Trevignano, non lontano da Treviso.
L’imprenditore veneto aveva chiesto e ottenuto - sottolinea il comunicato della ConfSal - la fiducia delle maestranze, che hanno evitato proteste e scioperi. Negli ultimi giorni di luglio si è intensificato il negoziato con le banche, che avrebbe così ottenuto un esito favorevole. Dalla nota preparata da ConfSal non è dato comprendere se la soluzione annunciata ieri mattina sia definitiva o copra soltanto l’emergenza estiva.
Il caso-Tirso era apparso piuttosto paradossale, perchè l’azienda - spiega ancora l’ampia nota della ConfSal - sembrava avviata verso una prospettiva interessante, resa possibile da un robusto intervento di Friulia sia in termini di ricapitalizzazione con 2,5 milioni di euro sia in termini di liquidità con 1,5 milioni.
Supportato da questo consistente intervento pubblico, Parodi si impegnava ad assumere una quarantina di addetti. A fronte di queste radiose premesse, sconcerto aveva quindi provocato l’avviso aziendale circa il pagamento dei salari.
Tanto più - argomenta Confsal - che il 25 giugno scorso, appena due settimane prima del drammatico annuncio di Tirso, una delegazione del sindacato autonomo, guidata dal segretario Filippo Caputo, era stata ricevuta in Regione dagli assessori Sergio Emidio Bini e Alessia Rosolen. Con la conferma del programma di investimento e di occupazione.
L’altolà delle banche - pare dovuto soprattutto da Unicredit - aveva però compromesso l’impegno di Friulia. ConfSal auspica che, alla luce della ritrovata normalità finanziaria, Tirso possa riprendere il piano di rilancio con il coinvolgimento della mano pubblica. —
Magr
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