Riprende quota il mercato delle case

Sardelli (Fiaip): «La crescità c’è, superiore al 10%, si vendono però appartamenti piccoli di 110-130mila euro»
Di Francesco Fain

«La domanda di case è in crescita. Forse, sta tornando la fiducia anche a Gorizia che più degli altri capoluoghi di provincia aveva sofferto, in questi ultimi anni, la crisi in campo immobiliare. I meriti sono da attribuirsi a tre fattori: al costo del denaro bassissimo, alla maggior possibilità di ottenere mutui da parte delle giovani coppie e ad alcuni incentivi governativi che hanno indiscutibilmente “aiutato” il mercato. Insomma, il peggio è passato».

Pierluigi Sardelli, presidente della Fiaip, la federazione delle agenzie immobiliari più rappresentativa, invita a guardare con fiducia al futuro. Per ora, dati ufficiali ancora non ci sono anche se dopo tre anni di numeri costellati dai segni “meno”, finalmente ha fatto incontestabilmente la sua comparsa il segno “più”. Si parla di una crescita ben superiore al 10%, anche se Sardelli va con i piedi di piombo.

«Si tratta, secondo le prime stime, di un progresso importante. Nelle prossime settimane, quando presenteremo il nuovo borsino immobiliare con tutte le quotazioni aggiornate, avremo un quadro più preciso della situazione: comunque, vi posso dire che rispetto all’anno passato c’è una crescita sensibile delle compravendite. La richiesta-tipo? È quella di appartamenti con salotto, cucina, due camere da letto e un bagno. Insomma, case piccole per le quali si vanno a spendere fra i 110mila e i 130mila euro», spiega Sardelli.

Il record

di Gorizia

Peraltro, si conferma il record di Gorizia: è la città del Centro-Nord Italia dove le abitazioni costano di meno. Sino a qualche tempo fa, era un’affermazione delle agenzie immobiliari, non corroborata però da dati ufficiali. Poi, è arrivato anche il rilievo statistico.

Rielaborando i dati di “Scenari immobiliari”, si evidenzia che Gorizia si piazza al nono posto in Italia nella classifica della convenienza. Una casa in semicentro costa mediamente 1.100 euro al metro quadrato. Meglio fanno Caltanissetta (900 euro), Carbonia-Iglesias (950), Ogliastra, Oristano, Vibo Valentia (mille euro), Avellino, Brindisi e Medio Campidano (1.050 euro). Udine si piazza al 49mo posto (1.600 euro al mq), Pordenone al 52mo (1.650 euro), Trieste al 62mo (1.900). Insomma, in regione non c’è partita. Qui, le case sono in... saldo.

«Il prossimo borsino immobiliare? Le quotazioni del nuovo dovrebbero rimanere stabili mentre l’usato dovrebbe calare ancora. Di più, in questo momento, non posso dirvi perché nei prossimi giorni ci sarà la presentazione ufficiale del report annuale redatto dalla nostra federazione», annota ancora il presidente provinciale della Fiaip.

Le transazioni

normalizzate

L’ultima statistica scientifica e incontestabile sulle compravendite risale, invece, al primo semestre 2015. L’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate mise a confronto quei dati con quelli dell’analogo periodo del 2014. E per l’Isontino c’erano davvero ben pochi motivi per sorridere. Le cosiddette “transazioni normalizzate” (Ntn) o compravendite che dir si voglia subirono in provincia di Gorizia un calo dell’8,6% (-5 per cento nella città capoluogo, -9,3% nel resto della provincia).

Se allargavamo l’analisi al resto delle province, emergeva che tutti gli altri capoluoghi avevano - invece - registrato una crescita: +5,3% a Pordenone che era la provincia della nostra regione che meglio aveva fronteggiato la crisi, +4,1 per cento a Trieste, +4,3% a Udine. Insomma, Gorizia si segnalò per il numero di transazioni negative: appena 539 in sei mesi, contro le 1.037 di Pordenone, le 1.276 di Trieste e le 2.143 di Udine. Ma ora pare che il peggio sia passato anche nella nostra città e nella nostra provincia. Il mercato sta riprendendo quota.

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