Riprese le ricerche del triestino di 53 anni scomparso da Opicina: il cellulare squilla ancora

Continuano le ricerche di Pietro Gianeselli coordinate dai Vigili del fuoco: in campo anche Protezione civile e Soccorso alpino

TRIESTE Sono riprese questa mattina, mercoledì 26 ottobre, alle 7, le ricerche per individuare il triestino Pietro Gianeselli, 53 anni, allontanatosi dalla sua casa di Opicina nella mattina di lunedì 24 ottobre senza fare più ritorno.

Il suo ultimo avvistamento risale alle 9 di quel giorno da parte di parenti.

Non rientra nella sua casa di Opicina, attivate le ricerche per un triestino di 53 anni

La posizione del campo base allestito nel pomeriggio di martedì, dopo l'attivazione del piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse in capo alla Prefettura, è stata modificata nel corso della nottata appena trascorsa: è stato spostato dagli slarghi esterni la stazione dei Carabinieri di Prosecco (Compagnia di Aurisina) a Borgo Grotta di Sgonico (area campo volo) dove è stato allestito l'Ucl (Unità di comando locale).

Il cellulare dell'uomo squilla ancora all'interno della cella individuata. Oggi ci si sta concentrando anche nell'area di Contovello, vicino al limite individuato dall'antenna della cella telefonica. 

Le operazioni di ricerca, coordinate dai vigili del fuoco, hanno visto scendere in campo già nel pomeriggio di martedì 13 volontari delle squadre di Protezione Civile dei comuni di Duino Aurisina, Sgonico, Trieste e Muggia.

Oggi sono impegnate una cinquantina di persone tra Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco e Protezione Civile, anche con l’impiego di unità cinofile.

Presente anche l'elicottero dei Vigili del Fuoco e operatori con i droni e il sistema di rilevamento Dedalo di questi ultimi per individuare la presenza di cellulari.

Le squadre del Soccorso alpino sono impegnate nel sondaggio delle aree impervie individuate all'interno del cono riflesso dall'ultima cella telefonica agganciata, che riguarda l'area di Gabrovizza, dove sono presenti diversi sentieri.

Ieri i sentieri sono stati battuti dai tecnici del Soccorso Alpino e del Soccorso Speleologico indagando anche una decina di grotte ed anche altri accessi ad altre cavità fino alle profondità di 160 - 180 metri.

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