Romoli: «Nessun rapporto con le logge massoniche»

«Ogni sindaco è raggiunto da consigli, suggerimenti e qualche volta richieste pressanti. Ci sono lobby molto abili nell’attivarsi per ottenere i rispettivi scopi. E anche a Gorizia è così. Ma escludo categoricamente di aver mai avuto sollecitazioni da logge massoniche». Il sindaco Ettore Romoli ha letto con interesse l’interrogazione del consigliere regionale di Rifondazione comunista, Roberto Antonaz. Il quale chiede a Tondo di chiarire eventuali rapporti tra la giunta regionale e le loggi massoniche. Antonaz ha sollevato una questione molto importante. Uno dei classici argomenti di cui tutti sanno ma nessuno vuole parlare. Il consigliere regionale fa menzione di una loggia massonica anche a Gorizia. Sorpreso Romoli: «A me non risulta che a Gorizia ci sia una loggia massonica. Gli unici massoni che so di aver conosciuto in vita mia sono stati l’intellettuale e politico triestino Manlio Cecovini e Carlo Appiotti, ex presidente della Cassa di risparmio del Friuli Venezia Giulia. Non credo a quanto sostiene Antonaz. Non mi ha mai sfiorato l’idea che la massoneria sia così potente e radicata da incidere sulle scelte dell’amministrazione regionale».
In effetti a Gorizia ha sede una loggia massonica e si chiama Loggia Isonzo. Il gran maestro è l’ex funzionario dell’Ass isontina Olivo Fattoretto, che abita a Lucinico. La presentazione della loggia risale al 2006. Da quella data nulla si è più saputo. Ma parlando di massoneria è ovvio che le attività non siano sbandierate ai quattro venti. Utile rileggere un passaggio di Fattoretto all’atto della presentazione della Loggia Isonzo: “La massoneria a Gorizia non ricerca nicchie di potere così come non abbiamo bisogno di contrapposizioni per esistere. Ricerchiamo il miglioramento di quelle uniche vere risorse spirituali che ci aiutano a vivere”. In un altro passaggio si legge: «La trasparenza continueremo a perseguire con il vostro aiuto, affinché un gruppo di uomini buoni e rispettosi delle leggi, possano agire con l’orgoglio della propria appartenenza”. Ora non resta che attendere la risposta di Tondo all’interrogazione di Antonaz. Va ricordato incidentalmente che il nome di Carlo Appiotti è comparso nell’inchiesta giornalistica svolta da Il Piccolo sul crac dell’Ospizio marino di Grado. Appiotti era un frequentatore dell’Hotel Rialto le cui vicende sono al centro di un processo in corso al Tribunale di Gorizia. Per manifestare la sua estraneità ai fatti Appiotti inviò al Piccolo una smentita-precisazione i cui toni sono ben stampati nella mente dei cronisti.
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