Ronchi spera ancora nel museo aeronautico
di Leca Perrino
RONCHI DEI LEGIONARI
Dopo il museo sulle tradizioni dell’artigianato e dell’agricoltura, il museo aeronautico. Ronchi dei Legionari ci spera ancora. Due proposte che arrivano da lontano. La prima ha le sue fondamenta negli anni Settanta, quando fu costituito l’allora Consorzio culturale pubblico polivalente. La seconda ipotesi iniziò a farsi largo nei primi anni del Duemila. Ma entrambi i progetti non sono mai decollati. Eppure Ronchi, e non solo, ha ricche tradizioni in questi due settori. Da tempo si chiede di riutilizzare gli edifici che, accanto all’aeroporto, ospitarono l’Aeronautica Militare, l’Aero club “Falco” e la Meteor. Un’azienda la cui tradizione, da sola, basterebbe per riempire un museo. Invece reperti storici, come il velivolo “P1”, sono ovunque in Italia, perfino in un museo privato a Villafranca di Verona.
Ma non a Ronchi dei Legionari. Nell’immediato Dopoguerra, quando le grandi industrie furono ridotte a un cumulo di rottami, per opera di Furio Lauri nacque la Meteor Costruzioni Aeronautiche. Nato nel 1918 a Zara e cresciuto a Trieste, il giovane Lauri ottenne il brevetto di pilota, si laureò in giurisprudenza e si arruolò nella Regia Aeronautica. Ne uscì al termine del conflitto con una Medaglia d’Oro, due d’Argento al Valor Militare, una Croce di Guerra. L’aeroporto di Ronchi, utilizzato dai Crda per la messa a punto degli aerei terrestri, conquistato nella primavera del 1945, utilizzato parzialmente dagli anglo-americani e definitivamente abbandonato nel 1946, è diventato in pratica terreno agricolo con vari appezzamenti coltivati abusivamente, dato che ufficialmente fa ancora parte del Demanio aeronautico. Lauri insieme con alcuni amici costituì, nel marzo 1947, la società Meteor SpA che dichiarò quale attività lavoro aereo e costruzione di velivoli leggeri.
Tutto questo andrebbe valorizzato. «È stato più volte proposto di allestire un museo dell’aeronautica – sono le parole di Rino Romano, presidente locale dell’Associazione Arma Aeronautica – al fine di raccogliere i numerosi reperti tecnici e modelli dei glorioso Cant e Cant Z sparsi in tanti luoghi ed in tante case dei bisiachi. Ma da anni, ormai, si preferisce glissare l’argomento investendo in altre attività che poi non portano turismo e movimento. Sino ad oggi, purtroppo, non si è fatto nulla, non è neppure andato avanti il progetto di realizzare, sempre a Ronchi dei Legionari, un monumento dedicato alle genti dell’aria. Finora ci sono state solo promesse, tutto qua». Ronchi dei Legionari è un simbolo dell'aviazione nel Friuli Venezia Giulia e, come sottolineato in più occasioni dall’associazione 4° Stormo di Gorizia o dal Club Frecce Tricolori, potrebbe sfruttare questa peculiarietà anche sotto il profilo turistico e di interesse per i numerosi appassionati.
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