Rossetti: ristretta a 12 la rosa per il dopo-Calenda

Il Rossetti potrebbe aver trovato il suo “servo di scena” o il “teatrante” perfetto per lasciare alla spalle il “ventennio” di Antonio Calenda. Franco Branciaroli, regista e interprete degli spettacoli di Ronald Harwood e Thomas Bernard, è uno dei 12 candidati selezionati sugli oltre 70 aspiranti direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Branciaroli, attualmente impegnato al teatro di Brescia (nel suo curriculum anche 5 film con Tinto Brass), è il nome più eclatante (ma non il solo) della selezione pubblica avviata dal presidente del Teatro Milos Budin che riscosso un notevole successo. Branciaroli, tra l’altro, è anche un attore amato dall’ex direttore Calenda.
La “scrematura”, necessaria vista la lunga lista di candidature, è stata fatta da una mini commissione formata da Budin affiancato da Paolo Quazzolo, docente di teatro all’università di Trieste, e da Renato Manzoni, direttore dell’Ert (Ente regionale teatrale). Sono riusciti nell’impresa di ridurre la lista a 12 nomi (anzi 13 visto che una delle proposte riguarda un ticket, come si dice oggi, o meglio un tandem) che lunedì verrà proposta al consiglio di amministrazione del Teatro stabile del Fvg dove siedono, oltre Budin, Giuliano Abate (vicepresidente), Fabia Bensi, Flavia Leonarduzzi e Chiara Valenti Omero. «Non credo che lunedì decideremo. Presenterò il lavoro sui curricula fatta da me assieme al professore Quazzolo e Manzoni. Questo, tuttavia, non esclude nessuno. Il cda è libero di valutare tutti i nominativi e non solo i 12 presentati dopo questa mini istruttori» spiega il presidente.
La rosa dei dodici, che comprende anche Branciaroli, non è esclusiva. I nomi dei magnifici 12 candidati sono coperti dal segreto. «Non posso fare nomi. Non voglio condizionare nessuno. Il cda deve essere libero di scegliere», mette le mani avanti Budin. Ma qualcosa, tuttavia, trapela. La candidatura in coppia, inserita nella rosa, è quella di Gioele Dix e Nicola Fano, autori nel 2012 di un adattamento di «Sogno di una notte di mezza estate» di William Shakespeare. Resta, fino a prova contraria, la candidatura più bizzarra. Ma ci sono anche i Però (Franco) che, tra una mela cotogna di Rumiz e un Sarajevo 28 giugno, potrebbero alla fine prevalere. Persino sulle certezze regionale come di Furio Bordon, una vecchia conoscenza dello Stabile regionale e pure del Mittelfest, e su Ivano Vernelli, ex direttore amministrativo della Contrada. «Ci sono nomi importanti del mondo del teatro italiano con levatura internazionale. Non tutti sono italiani. Se i nomi non sono usciti vuol dire che siamo stati bravi», racconta Budin.
Fuori dalla rosa, per esempio, è rimasto un certo Paolo Bonacelli (classe 1939). Pure l’udinese Luciano Virgilio (classe 1943) non è tra le prime scelte. Per ora. Ma fuori sono rimasti anche i critici teatrali del Piccolo (Roberto Canziani ) e del Messaggero Veneto (Mario Brandolin). Il cda, tuttavia, potrebbe riconsiderarli. Come potrebbe ripescare le candidature di Emanuela Furlan (attuale direttore organizzativo e artistico del teatro Verdi di Pordenone). e di Riccardo Pastorello (organizzatore del Teatro Carcano di Milano). E c’è anche l’opzione politica di Sabrina Morena, regista e coordinatore di Sel. E c’è l’autocandidatura triestina di Maurizio Soldà.
C’è l’imbarazzo della scelta. Ci sono domande arrivate da Palermo e candidature di direttori di banca con la passione del teatro. La scelta non è facile. La rosa di nomi mescola profili artistici e profili più amministrativi. Un’indicazione tuttavia è già scritta nell’organizzazione attuale del teatro. «Il direttore avrà la facoltà di delegare una parte delle sue competenze. L’orientamento è quella di delegare la parte amministrativa. Lo staff del teatro è molto buono e va salvaguardato», spiega il presidente. Si sta, insomma, cercando una persona che abbia più competenze artistiche che amministrative. A pesare nella scelta sarà anche la nuova legge che chiede ai direttori degli stabili una specie di esclusiva e limitano la loro attività artistica (una regia per stagione e palcoscenico negato per tre anni). Difficile che uno come Branciaroli possa accettare a queste condizioni. E dare un calcio alla sua tournée.
Ma quando verrà scelto il nuovo direttore? «Dobbiamo decidere entro la fine di agosto in modo che ci possa essere un affiancamento con Calenda fino a fine settembre», giura Budin. Per la prima volta dopo vent’anni non si andrà alle “calende” greche.
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