Rsa, sulla lite alla Mademar scoppia la battaglia legale

Forse non finirà in tribunale, ma è battaglia legale attorno alla Rsa Mademar di via Madonna del mare per la contesa tra i due ex soci, Immobiliare Nord Est di Claudio Berlingerio (fondatore e proprietario dell’edificio) e cooperativa Dolce di Bologna che, al momento di far domanda per l’accreditamento col servizio sanitario, è stata, si ricorderà, “cacciata”: Immobiliare Nord Est è entrata una sera coi carabinieri al fianco, sono state cambiate di punto in bianco le serrature, e gli stessi dipendenti della Dolce sono stati invitati a firmare dimissioni, con promessa di assunzione da parte del subentrante. In più Immobiliare Nord Est avrebbe voluto citare per danni alle strutture da 350 mila euro il socio che garantiva assistenza sanitaria e manutenzione dei locali. Proprio domani si terrà un accertamento tecnico preventivo. Per verificare legalmente se quei danni al patrimonio ci sono stati oppure no.
Attorno a tutto ciò si leva la voce di un (ex) dipendente che quella lettera di dimissioni si è rifiutato di firmare, e che adesso dice: «Resterò escluso, senza lavoro. E non tutti sono stati ri-assunti, almeno 10 persone sono rimaste a casa, quella lettera di dimissioni non era legittima, abbiamo subìto pressioni di ogni tipo, se questa cosa non si risolve io m’incateno alla Mademar, e denuncio anche quanto male erano curati i pazienti anziani...». Il caso è nelle mani di due avvocati, Gianfranco Carbone per la Dolce di Bologna e Giuseppe Campeis per la Immobiliare Nord Est di Trieste. I quali cercheranno un accordo transattivo a tutela fra l’altro dei dipendenti. Che col cambio hanno anche cambiato contratto: da quello delle coop a quello dell’Aiop (ospedalità privata). Perdendo qualche centinaio di euro al mese, secondo varie fonti concordi. Per tutti i contenziosi in campo l’accordo potrebbe portare a una remissione di querela, salvo per fatti che risultassero eventualmente perseguibili d’ufficio.
«Noi sindacati non abbiamo avuto ruolo alcuno - dice Virgilio Toso della Cgil-Fp -, abbiamo solo preso atto della forte conflittualità fra i due soci. E chiesto chiarimenti all’Azienda sanitaria e alla Direzione regionale Salute: chi tra i due aveva titolo per essere accreditato? La risposta - dice Toso - è arrivata coi fatti, cioé con la notizia che ad accreditarsi sarebbe stata la Immobiliare Nord Est. Nella Mademar oltretutto ci sono anche 10 posti di casa di riposo pura e semplice della Dolce. Con lavoratori che venivano spostati pure alla Mademar. Le lettere di dimissioni? Non mi esprimo - dice il sindacalista - firmarle è stata una scelta individuale. Noi abbiamo tutelato solo il nuovo contratto Aiop».
E 70 poveri pazienti, in questo trambusto, in questo ginepraio? Per il direttore sanitario dell’Ass1, Adele Maggiore, che assicura «piena vigilanza» sul lato delle cure, «sono affari loro».
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