Sale la pressione sugli ospedali in Fvg: +14% di ricoveri Covid in una settimana

TRIESTE Un’altra giornata negativa per il Friuli Venezia Giulia. Non solo i decessi, 16, con incidenza settimanale molto elevata in rapporto alla popolazione. Ma anche un numero di contagi, 680, mai così alto di domenica, quando si abbassa il numero di tamponi. E pure un incremento degli ospedalizzati, sia nei reparti a media e bassa intensità che nelle terapie intensive. La curva pandemica è in discesa: per quanto il report di sabato sia effetto di non pochi test pregressi, negli ultimi sette giorni la media giornaliera di 773 casi è inferiore del 5,3% agli 817 dei sette precedenti. In quasi tutte le regioni (sono indietro solo Puglia, +7,1%, e Veneto, –4,1%) la discesa è tuttavia più rapida di quella della nostra (la media Paese è del –23,5%) e, non a caso, vari altri dati confermano il Fvg in difficoltà nel frenare il contagio, con effetti purtroppo sul fronte sanitario, all’inizio tra l’altro della settimana che vedrà il premier Giuseppe Conte firmare il Dpcm che definirà le restrizioni dal 4 dicembre a fine anno.
Nel bollettino diffuso dal vicepresidente con delega alla Salute Riccardo Riccardi si informa della morte con diagnosi Covid in una residenza per anziani a Trieste di un uomo di 91 anni, di uno di 96 di Mossa, deceduto in ospedale, e di una donna di 92 di San Canzian d’Isonzo, pure deceduta in ospedale. In Friuli si piangono nove uomini (di Udine di 92 anni, Tavagnacco, 92, Pordenone, 88 e 79, Fagagna, 84, San Giovanni al Natisone, 81, Cividale, 80, Remanzacco, 82, Brugnera, 66) e quattro donne (di San Quirino di 95 anni, Pordenone, 82, Pasian di Prato, 80, Gemona, 79).
Un’altra fotografia preoccupante è quella del carico sul Sistema sanitario regionale. L’occupazione dei posti letto sale ancora nei reparti (620, +16) e nelle terapie intensive (57, +4). Pure in questo caso il Fvg dà segnali diversi da quelli del resto d’Italia. Nella settimana i ricoveri nei reparti sono cresciuti del 14% (solo Molise, +20%, e Puglia, +16%, hanno incrementi più alti, media Paese –4%), le terapie intensive del 2% (media Paese –1%).
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