Salita a Conconello, villetta svaligiata
I ladri sono entrati da una porta-finestra e hanno rubato anelli e collane

di Piero Rauber
Furto in una villetta bifamiliare di Salita a Conconello, la strada fra via Commerciale e la Trieste-Opicina sopra la chiesa Maria Regina Pacis. I proprietari erano appena partiti per una vacanza. Bottino qualche migliaio di euro in gioielli. Prima Duino, poi Opicina, ora via Commerciale alta: i ladri del Carso scendono dunque verso città, prendendo di mira una zona nuova e ancora al riparo dai controlli a tappeto di polizia e carabinieri in corso sull’altopiano. Il blitz dei ladri risale con ogni probabilità alla notte fra martedì e mercoledì, cioè la stessa in cui è avvenuto il furto nel bar «Sweet caffè» di Opicina denunciato dalle due titolari già al mattino successivo. I malviventi - stando alle prime ricostruzioni - avrebbero effettuato nei giorni precedenti alcuni sopralluoghi nella zona, dove si trovano diverse casette nel verde. I movimenti attorno a un camper parcheggiato davanti all’abitazione dei coniugi Edvige Mongiovì e Claudio Braini, al piano terra della palazzina bifamiliare di Salita a Conconello 4, hanno fatto capire ai ladri che la coppia sarebbe presto partita per le vacanze assieme ai due figli e al cane: l’assenza del camper, di lì a poco, sarebbe stato un segnale di via libera.
L’incursione è scattata così la notte successiva alla partenza della famiglia, fra le 4.30 e le 5. «Verso quell’ora - ha raccontato Franca Cramer, che abita al piano di sopra - un rumore mi ha svegliata. Pensavo provenisse dalla mia porta, così ho controllato, ma poi non ho sentito altro e sono tornata a letto». I banditi hanno agito limitando al minimo ogni rumore: hanno preso di mira una porta-finestra sul retro, accessibile dal giardino, hanno forzato un lucchetto che teneva chiuse le ante della persiana in legno e hanno rotto il vetro. Quel tanto che è bastato per manovrare la maniglia dall’interno e aprire la porta-finestra. I ladri si sono diretti subito nella camera da letto dei coniugi Braini, dove hanno rovistato nei cassetti e negli armadi trovando alcuni preziosi. Soldi invece non c’erano. «Non ho la minima idea del valore degli oggetti che ci hanno portato via - ha detto ieri Edvige Mongiovì - ma credo sia modesto: hanno trovato un paio di anelli, due collanine di perle e ben poco altro. Ma il valore non è tanto importante: fra questi c’erano ricordi di famiglia».
La brutta sorpresa l’ha trovata, la sera di mercoledì, la figlia più grande della coppia, che abita per conto proprio in città e che era passata a casa dei suoi per dare da mangiare al gatto. È stata lei a dare la notizia della visita dei ladri alla madre, rintracciandola sul cellulare. Erano le otto e mezzo. «In quel momento - ha spiegato ancora Edvige Mongiovì - ci trovavamo con il camper in Toscana, l’idea era quella di arrivare a Roma per visitarla assieme ai ragazzi. Dovevamo rientrare a Trieste fra una decina di giorni e invece abbiamo fatto immediatamente marcia indietro, tornando in piena notte». Gli inquirenti, avvisati sempre dalla figlia più grande, sono entrati in azione mentre i coniugi Braini erano ancora in viaggio verso casa. Al piano terra di Salita a Conconello 4, infatti, sono intervenuti prima gli agenti della squadra volanti della questura, che a loro volta hanno attivato i colleghi della squadra mobile e della polizia scientifica. Alcune impronte digitali sarebbero state rinvenute sul vetro della porta-finestra, vicino alla maniglia: verranno messe a confronto con quelle già presenti nei database delle forze dell’ordine, che intanto proseguono nel massimo riserbo la loro caccia ai ladri del Carso.
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