Salsine scadute servite con il toast Esercente del centro indagata

Due ragazzi si erano sentiti male dopo aver mangiato nel locale Il difensore: dagli elementi raccolti la denuncia sembrerebbe infondata 

il caso

Gianpaolo Sarti

La Procura di Trieste ha aperto un fascicolo a carico di Cinzia Viezzoli, 60 anni, titolare dell’omonimo bar pasticceria di via Cassa di Risparmio.

La commerciante è indagata per una presunta violazione delle normative in materia di vendita dei prodotti alimentari, in particolare sulla loro conservazione.

L’inchiesta è del pubblico ministero Federico Frezza e riguarda un episodio in particolare: due clienti che lo scorso 2 novembre si sarebbero sentiti male dopo aver mangiato a pranzo un toast servito con quattro salsine “Calvè”, in bustine monodose, scadute il 21 luglio.

Stando a quanto riferito nella denuncia, i due avventori – due giovani, un triestino e una ragazza di Monfalcone – si sarebbero accorti del sapore «strano» delle salsine già mentre stavano consumando il pasto. Poco più tardi, circa un’ora dopo, entrambi avrebbero iniziato ad avvertire crampi allo stomaco, tanto da rendere necessaria una visita in pronto soccorso. In ospedale il personale sanitario ha constatato il problema (dolore all’addome), disponendo una prognosi di quattro giorni.

Viezzoli, in qualità di legale rappresentante della società, è quindi chiamata a rispondere anche di presunte lesioni personali colpose.

La titolare del bar pasticceria di via Cassa di Risparmio si è affidata al proprio legale di fiducia, l’avvocato Emanuele Urso del Foro di Trieste. «L’accertamento eseguito da parte dell’Asugi in seguito alle denuncia presentata dai due clienti ha rilevato che tutto era in regola», afferma l’avvocato. «E peraltro – precisa – come noto quelli dell’Azienda sanitaria sono controlli minuziosi. Dagli elementi che abbiamo raccolto – conclude il legale – la denuncia sembrerebbe del tutto infondata». —

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