Salvini: "Regeni? Questione di famiglia, le buone relazioni con l'Egitto sono fondamentali"

Le dichiarazioni del vicepremier e ministro: "Chiarezza sì, tenendo conto di quanto è importante Il Cairo per l'Italia". De Monte (Pd): "Parole ignobili". Sdegno di Cofferati (Leu) e Brignone (Possibile)
Claudio e Paola Regeni mostrano la foto di un murale fatto da writers egiziani su un muro di Berlino che raffigura il volto di Giulio Regeni con un gatto stilizzato durante la conferenza stampa all'interno della sala Nassiria a Palazzo Madama 4 aprile 2017 a Roma ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Claudio e Paola Regeni mostrano la foto di un murale fatto da writers egiziani su un muro di Berlino che raffigura il volto di Giulio Regeni con un gatto stilizzato durante la conferenza stampa all'interno della sala Nassiria a Palazzo Madama 4 aprile 2017 a Roma ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA "Vogliamo ricostruire buoni rapporti con l’Egitto. Io comprendo bene la richiesta di giustizia della famiglia di Giulio Regeni. Ma per noi, per l’Italia, è fondamentale avere buone relazioni con un Paese importante come l’Egitto". Queste le parole pronunciate dal vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, intervistato mercoledì 13 giugno dal Corriere della Sera: un concetto che Salvini ha espresso anche in tv a Otto e mezzo ("C'è da fare chiarezza piena sull'uccisione di Regeni, ma l'Egitto è un Paese troppo importante perché l'Italia non abbia relazioni stabili").

Sulle dichiarazioni di Salvini oggi giovedì 14 giugno si registrano varie reazioni. L'europarlamentare del Pd Isabella De Monte afferma in una nota che "Salvini scarica la famiglia Regeni e tutte le persone che, in Italia e nel mondo,  lottano per la verità e la giustizia. Sono parole ignobili. Cosa ne pensa il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga? E i grillini del Fvg sono d'accordo con il loro alleato? Sacrificheranno anche loro la battaglia per Giulio in nome degli interessi di governo?".

Per De Monte" le parole di Salvini sono vergognose. Offendono Regeni e la sua famiglia, la comunità di Fiumicello, il Friuli Venezia Giulia e il Paese. È ciò che non avremmo voluto sentire da un vicepresidente del Consiglio. Sembra che per Salvini vengano prima gli italiani, eccetto quelli torturati e che rischiano di interferire con i suoi interessi".

Claudio e Paola Regeni mostrano la foto di un murale fatto da writers egiziani su un muro di Berlino che raffigura il volto di Giulio Regeni con un gatto stilizzato durante la conferenza stampa all'interno della sala Nassiria a Palazzo Madama 4 aprile 2017 a Roma ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Claudio e Paola Regeni mostrano la foto di un murale fatto da writers egiziani su un muro di Berlino che raffigura il volto di Giulio Regeni con un gatto stilizzato durante la conferenza stampa all'interno della sala Nassiria a Palazzo Madama 4 aprile 2017 a Roma ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Per l'europarlamentare di Leu Sergio Cofferati "le parole del ministro Salvini sono semplicemente raccapriccianti. No, signor ministro, la richiesta di verità e giustizia per Giulio Regeni non è un problema della famiglia, è un problema del nostro Paese. La difesa della libertà e dei diritti umani sono elementi fondativi della nostra democrazia e non sono negoziabili».

La segretaria di Possibile Beatrice Brignone annota come «per Salvini l’omicidio di Giulio Regeni è solo un "problema". Quasi un fastidio che il ministro dell’Interno non vede l’ora di derubricare, in nome della relazione diplomatica con l’Egitto di Al-Sisi. Un comportamento spietato, proprio come abbiamo già visto con i migranti della nave Aquarius, che antepone il calcolo elettorale alla ricerca della verità sulla morte di un giovane. In questo caso, addirittura, viene accantonato l’orgoglio sovranista, tanto in voga nell’asse pentaleghista».

"Salvini si rassegni - aggiunge Brignone - perché continueremo a chiedere chiarezza ad alta voce".

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