San Stino, uccide la moglie a bottigliate, poi chiama i carabinieri e li aspetta in casa: arrestato
Da una primissima ricostruzione l’uomo avrebbe provato a uccidere anche una delle due figlie ventenni della coppia

SAN STINO DI LIVENZA. Marito ammazza la moglie a bottigliate poi chiama i carabinieri. L’ennesimo femminicidio che sconvolge il Veneziano è accaduto a San Stino di Livenza, in corso del Donatore, a pochi passi dal centro, attorno all’ora di pranzo di oggi, 6 dicembre.
La vittima è Cinzia Luison, 60 anni, parrucchiera, titolare del salone “Cinzia Parrucchieri” a Blessaglia di Pramaggiore. La professionista si era posizionata al primo posto nella classifica italiana al Masterjam Aveda 2011 a Londra.
Il compagno omicida è Walter Pitteri, 65 anni, originario di Mestre, ex dipendente di Actv: dopo aver ucciso la moglie, ha chiamato il 112 per spiegare quanto aveva appena compiuto.
I carabinieri, una volta giunti nell’appartamento, hanno preso in consegna l’uomo che è stato portato in caserma. Nel corso del pomeriggio il pubblico ministero di turno della Procura di Pordenone ne ha disposto l’arresto per omicidio volontario.
Quando i soccorritori sono giunti nell’appartamento dopo la chiamata di Pitteri, la donna era già morta. I carabinieri hanno delimitato l’area. Stando a una primissima ricostruzione del dramma emerge che Pitteri avrebbe provato a uccidere anche una delle due figlie ventenni della coppia.
Sul posto il sindaco di San Stino Matteo Cappelletto che conosce la coppia. La Procura di Pordenone è stata avvertita, sul posto il pubblico ministero di turno. In corso del Donatore anche il medico legale Antonello Cirnelli.
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