Sant’Antonio in Bosco, chiude l’ufficio postale

Il piano di rimodulazione degli uffici postali con una serie di chiusure anche in Friuli Venezia Giulia, in particolare nelle zone di montagna, sfiorerà soltanto la provincia di Trieste. Ad essere eliminato sarà l’ufficio di Sant’Antonio in Bosco nel comune di San Dorligo della Valle, che non funzionerà più a partire dal 13 aprile. «Un ufficio con carico di lavoro estremamente ridotto e dove opera un unico impiegato che verrà facilmente riassorbito nell’ambito della rete provinciale, mentre gli utenti dovranno rivolgersi a vicini uffici di San Dorligo o di Basovizza», fanno sapere dalla Direzione provinciale. Qualche piccolo disagio sarà comunque inevitabile in particolare per gli abitanti più anziani. «Certamente non vi saranno ulteriori tagli - aggiungono dalla Direzione - e le sedi dislocate sul territorio provinciale rimarranno 32 rispetto alle 33 attuali. Sei uffici però - fanno rilevare - fanno il doppio turno e tengono tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, gli sportelli aperti fino alle 19 della sera, oltre che il sabato mattina. Sono per la precisione gli uffici della Posta centrale di piazza Vittorio Veneto, quello di piazza Verdi, quello di via Marconi, quello di via Settefontane oltre a quelli di Opicina e di Muggia.
Il Piano di rimodulazione degli uffici postali è stato attaccato in Consiglio regionale dal capogruppo di Autonomia responsabile Renzo Tondo. Secondo il consigliere di Forza Italia Roberto Novelli, «Poste Italiane ha perso completamente il senso del valore sociale che dovrebbe avere il suo servizio», mentre attacchi sono anche giunti da alcune sigle sindacali. In una nota stampa, Poste italiane precisa che «il Piano è stato definito in conformità con il vigente Contratto di programma e con la normativa che stabilisce particolari garanzie per i Comuni caratterizzati da una natura prevalentemente montana del territorio (divieto di chiusura di uffici postali situati in Comuni rurali che rientrano anche nella categoria dei Comuni montani con esclusione dei Comuni nei quali siano presenti più di due uffici postali ed il rapporto abitanti per ufficio postale sia inferiore a 800), dalla scarsa densità abitativa o per i Comuni delle isole minori in cui sia presente un unico presidio postale. Il Piano - aggiunge la nota - prevede inoltre nuove aperture del turno pomeridiano, il potenziamento del servizio nelle località a maggiore afflusso di clientela e la rimodulazione oraria per circa 600 uffici postali sul territorio nazionale. I servizi alla clientela di altri 450 uffici saranno dislocati su uffici vicini». Si precisa infine che «il personale degli uffici postali inclusi nel Piano di rimodulazione verrà opportunamente collocato in altre sedi del medesimo ambito territoriale». (s.m.)
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