Scalo Legnami, via al traghetto per l’Albania

Debutto per il terminal, imbarcati passeggeri oltre che mezzi: Gct punta al collegamento per far tornare i conti in nero
Di Silvio Maranzana
Foto Bruni 13.09.13 Nuovo traghetto per l'Albania gestito da Adria Service
Foto Bruni 13.09.13 Nuovo traghetto per l'Albania gestito da Adria Service

Imbarcati ottanta automobili, una trentina di camion e una manciata di passeggeri. Numeri confortanti e soprattutto condizioni meteomarine pressoché ottimali ieri per l’Af Marina. Non un vero e proprio “maiden call” perché una serie di volte la nave era già attraccata nel porto di Trieste, in particolare al terminal Parisi sul Molo Sesto, ma comunque un doppio battesimo: nel ruolo di ro-pax, traghetto ciò che ha incominciato a imbarcare oltre a mezzi, anche passeggeri e, soprattutto, al rinnovato terminal dello Scalo Legnami. A seguire le operazioni di imbarco sia l’armatore, cioé Alessandro Pavlidi, presidente della compagnia Adriaferries di Ancona che ha attivato la linea, che Alberto Rossi, amministratore delegato di Fratelli Maritime, agente generale per l’Italia di Adriaferries, ma anche di Minoan lines e quindi già operativo a Trieste con i traghetti per la Grecia. Accanto a loro, logicamente, Alberto Cattaruzza e Walter Preprost rispettivamente presidente e amministratore delegato nella rinnovata governance di General cargo terminal (Gct), la società che gestisce lo Scalo Legnami.

«Sull’adeguamento delle strutture a terra - ha commentato Rossi - è stato fatto un buon lavoro. Ora dobbiamo verificare le esigenze in corso d’opera e soprattutto la resa in caso di cattive condizioni, ad esempio con la bora invernale perché il traghetto ormeggia da un lato con àncora mentre dall’altro bisognerà vagliare il posizionamento delle boe. Il grande passo in avanti che ora abbiamo compiuto è la possibilità di imbarcare passeggeri (la nave ne può ospitare fino a seicento, ndr.) perché con i soli camion è difficile reggere sul versante commerciale». E Pavlidi, che con Adriaferries collega già a Durazzo sia Ancona che Bari (dalla Puglia in alta stagione le partenze sono addirittura giornaliere) vuole sottolineare «il forte investimento che è stato fatto dall’Autorità portuale» e che si mormora avrebbe già sollevato invidie in Trieste terminal passeggeri.

Con l’Adriatica di navigazione, quando aveva il proprio terminal in Porto Vecchio, la linea stava in piedi perché i bilanci venivano ripianati dallo Stato. Ora è una scommessa nella quale Alberto Cattaruzza comunque ci crede tanto da sorridere all’imbarco di ogni singolo camion. Nei garage possono entrare fino a cento Tir su 1500 metri lineari di spazio. Le auto che vengono imbarcate spesso sono quelle che vengono spedite per essere reimmatricolate e rivendute in Albania. Il boom di passeggeri è atteso a dicembre e ad agosto quando albanesi e kosovari che lavorano in Italia o in Centro Europa tornano a casa per le ferie. Il comandante, Beniamino Laterza, come si suppone dal cognome è di Bari. È contento di far vedere gli hangar e poi la plancia di comando e la parte riservata ai passeggeri con le cabine, logicamente tutte dotate di bagno e doccia, l’area reception, il salone con il bar e il ristorante self service. Non è più giovanissimo, eppure è soddisfatto per aver abbandonato da un mese e mezzo la linea tra la sua città e Durazzo, per essere “dirottato” a Trieste. «Da Bari - spiega - la traversata avviene sempre di notte e si conclude nel giro di otto ore. È molto stressante e dormire è impossibile. Da Trieste la distanza è ben superiore, c’è tempo per riposarsi e ricaricarsi». L’Af Marina per ora parte da Trieste ogni venerdì e ogni martedì alle 20 e fa la fermata intermedia di Ancona, ma quando la linea sarà rodata punterà direttamente sull’Albania e impiegherà solo 24 ore. È in particolare su questo servizio che la Gct nuova gestione punta per portare finalmente in nero i bilanci di Gct che sono in passivo da quando la società è stata creata, sei anni fa. Preprost illustra con una certa soddisfazione i lavori che sono stati fatti: percorsi integralmente riasfaltati (su un tratto c’era addirittura una strada “bianca”), vegetazione sfoltita, cartellonistica posizionata, cabine per i controlli della polizia e della dogana, due prefabbricati (per ora) al cui interno sono state collocate la biglietteria e una saletta d’attesa. Uno shuttle accompagna i passeggeri dall’ingresso del terminal (che si trova quasi di fronte alle Torri d’Europa) fino sottobordo. La scommessa è lanciata.

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