Schianto, Vit non sa della morte di Radin

A poco più di un mese di distanza dal terribile incidente aereo avvenuto nei pressi dell’aviosuperficie di proprietà della scuola di volo della Pegasus di Lignano a Marinella, prosegue il cammino sulla via della guarigione di Ivano Vit, sopravvissuto allo schianto dell’ultraleggero in cui ha perso la vita Gianfranco Radin, pilota triestino di 61 anni.
Non ci sono novità per quanto concerne le indagini sullo schianto. Infatti l’Ansv (Agenzia nazionale per la sicurezza del volo) non ha aperto per ora alcuna inchiesta, fatto questo abbastanza sorprendente. Evidentemente l’agenzia aspetta i risultati delle indagini dei carabinieri di Bibione che ancora non hanno interrogato Vit, che di mestiere fa il parrucchiere ed è di San Giorgio al Tagliamento. L’uomo si trovava o non si trovava ai comandi? È questa la domanda-chiave sulla quale anche la magistratura veneziana sta andando in pressing per avere una risposta. Che però non può arrivare.
Ivano Vit si trova infatti in una situazione molto delicata anche sul piano psicologico. Nessuno dei familiari gli ha detto che il suo amico è deceduto nello schianto. È probabile che glielo comunichino verso la fine del mese, quando Vit si sarà ulteriormente ripreso. Sarà solo dopo questo passaggio, ovviamente, che i carabinieri potranno interrogarlo. Per ora Ivano Vit deve pensare solo a guarire: è stato sottoposto a vari interventi chirurgici che dovrebbero consentirgli di tornare a camminare.
Nel giorno del tragico schianto, dopo essere partiti da Piancada di Palazzolo dello Stella, nel vicino Udinese, Radin e Vit stavano atterrando a Marinella, ma qualcosa era andato storto storto e il loro Sthorch era finito contro un terrapieno in fase di atterraggio.
Rosario Padovano
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