Scuola di via Trissino I genitori in rivolta per i vetri pericolanti

Più di 150 le firme con cui le famiglie chiedono al Comune rapidi interventi di messa in sicurezza delle finestre
Di Giulia Basso
Lasorte Trieste 11/03/17 - Via Trissino, Chiarbola, Scuola
Lasorte Trieste 11/03/17 - Via Trissino, Chiarbola, Scuola

Finestre con vetri pericolanti, che per la mancanza dello stucco che li trattiene rischiano di cadere al primo soffio di bora. E un muro di cemento armato che negli anni si è inclinato come la Torre di Pisa, proprio accanto al giardino dove giocano i bambini. È la situazione tutt’altro che sicura in cui versa la scuola elementare di San Giusto Martire, parte del Comprensivo Svevo, che in via Trissino, all’interno di un edificio degli anni ’70, ospita circa 200 piccoli studenti in dieci classi. Una situazione che si trascina da tempo, ma che nonostante le segnalazioni da parte dei genitori e della dirigente scolastica non è stata ancora risolta dal Comune.

Per dare voce ai genitori comprensibilmente preoccupati per l’incolumità dei propri figli, nei giorni scorsi il consigliere della Settima circoscrizione Fabrizio Stulle, eletto con la Lista Dipiazza in quota Rivolta l’Italia, e Manlio Sai, coordinatore provinciale del movimento, hanno avviato una petizione con raccolta firme per richiedere la messa in sicurezza dell’edificio. In pochi giorni sono stati oltre 150 i genitori che hanno sottoscritto la petizione, a dimostrazione della preoccupazione diffusa e condivisa per la sicurezza dei propri pargoli, che in quella scuola dagli infissi pericolanti passano la maggior parte della propria giornata. I genitori hanno potuto verificare personalmente la situazione lo scorso agosto, quando con l’autorizzazione della scuola, che si è fatta carico delle spese per i materiali, si sono organizzati in piccoli gruppi per ritinteggiare le aule prima dell’inizio dell’anno scolastico. «In quell’occasione ci siamo resi conto che lo stucco che teneva bloccati i vetri delle finestre della scuola è praticamente scomparso e che i vetri ora sono fissati soltanto con dei minuscoli chiodini», racconta Maurizio Riosa, padre di un bimbo che frequenta la terza classe dell’istituto e di una bimba che il prossimo anno andrà in prima elementare nella stessa scuola. «Gli infissi sono pericolanti e rischiano di venire giù al primo colpo di vento: un bel pericolo per gli alunni e gli insegnanti che fanno lezione all’interno dell’edificio», spiega Riosa. Che specifica: «Non servono grandi interventi. Per la messa in sicurezza basterebbe anche un intervento tampone di sigillatura provvisoria dell’esistente».

«Ci sono 150 famiglie che chiedono a gran voce un edificio sicuro dove far studiare i propri figli - sottolinea Manlio Sai -. Per questa ragione abbiamo deciso di promuovere oltre a questa raccolta firme anche una mozione. Con cui chiediamo, anche con l’appoggio della nostra consigliera comunale Barbara Dal Toè, che l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi metta a bilancio, dopo adeguate verifiche, un intervento di messa in sicurezza della scuola». L’intervento richiesto, evidenzia Sai, avrebbe un costo di qualche migliaio di euro. I fondi si potrebbero reperire da quelli del Piano triennale per la messa in sicurezza delle scuole: dal primo aprile verranno decisi gli stanziamenti per gli anni 2017-2018. «Sono lavori di piccola entità - dice Sai -, ma di fondamentale importanza perché riguardano la sicurezza di tanti bambini e insegnanti. Se dovesse succedere un incidente, anche banale, sarebbe il Comune a doverne rispondere».

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