Scuola, lo scontento dei presidi Fvg: «Ci servono indicazioni chiare»

TRIESTE Incertezze, dubbi e perplessità: sono le preoccupazioni di tanti dirigenti scolastici in tutta la regione. Il motivo è presto detto: se sono poche le informazioni sulle modalità di ripresa delle lezioni a settembre, mancano anche indicazioni definitive sull’esame di maturità - con presenza in aula o meno degli studenti?, è solo uno dei nodi - mentre ormai si avvicina l’inizio delle prove, fissato per il 17 giugno.
Negli ultimi giorni il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha ipotizzato per settembre un rientro in aula con didattica mista - metà studenti in classe e metà collegati da casa - salvo poi precisare essere questa solo una proposta, un «elemento di dibattito». Ma anche in regione i dirigenti scolastici chiedono precise linee guida per tutti; e chiedono, soprattutto, che le decisioni vengano assunte rapidamente.
«Attendiamo con urgenza novità per ripartire - dice Marco Cucinotta, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Campi Elisi di Trieste - e lo chiedono anche tanti genitori che hanno bisogno di capire in che modo inizierà il prossimo anno scolastico. Ho sentito della possibilità di linee guida generali a livello nazionale che lascino poi autonomia alle scuole: non sono d’accordo. Rischiamo che i dirigenti scolastici - prosegue Cucinotta - si debbano sobbarcare responsabilità, anche in tema di sicurezza e salute, che non ci competono. Siamo disposti ad affrontare qualsiasi protocollo, purché sia applicabile, condiviso col mondo della scuola e chiaro».
«Penso sia inutile sbilanciarsi su previsioni per il futuro perché da settimane si parla soltanto di ipotesi - interviene Mauro Dellore, dirigente scolastico degli istituti comprensivi Valmaura e Roli di Trieste -: attendiamo notizie certe. Intanto la didattica a distanza funziona, abbiamo supportato le famiglie in difficoltà, con strumenti in comodato laddove necessario, tutti si sono adeguati. Ma anche da noi i genitori fanno domande e vorrebbero indicazioni certe».
Lezioni e interrogazioni proseguono intanto via web anche per gli studenti delle scuole superiori. «Sono molto soddisfatta per l’organizzazione di docenti e ragazzi - premette Jasmin Nonis, dirigente dell’istituto Nordio di Trieste - ma vorremmo tutti tornare alla normalità. L’ipotesi della didattica mista a settembre non ci spaventa, è una soluzione possibile, ci siamo adattati senza difficoltà alle modifiche necessarie finora. Per settembre - giunge Nonis - qualsiasi soluzione andrà bene, a patto che siano sempre messe in primo piano le misure di sicurezza a tutela della salute di tutti».
E intanto, a temere per il futuro a breve termine sono soprattutto i maturandi che - così come gli insegnanti - ancora non sanno quali saranno nel dettaglio le modalità di svolgimento degli esami. «Guardando al quadro generale del settore scuola, a mettere più ansia è la mancanza di una pianificazione che sentiamo urgente», commenta Teresa Tassan Viol, presidente dell'Associazione nazionale presidi del Fvg: «Comprendiamo le difficoltà nel tenere conto di tutti gli sviluppi dell’emergenza, ma serve provvedere a linee guida concrete per organizzarsi al meglio. Settembre è dietro l’angolo, bisogna agire in fretta, e a preoccupare è anche la scadenza degli esami di maturità. Siamo a maggio e di provvedimenti sicuri non ce ne sono, tranne qualche anticipazione via Facebook. Stiamo ipotizzando un esame in presenza e penso che ogni dirigente scolastico si sta attrezzando in tal senso, ma abbiamo bisogno di regole definitive, anche sul fronte delle misure di sicurezza da introdurre», ovvero dei protocolli da seguire.
«I dubbi sono tanti - conferma Marzia Battistutti, dirigente scolastica del D’Annunzio-Fabiani di Gorizia - per la maturità servono informazioni precise che ogni scuola poi dovrà adottare in base al proprio indirizzo. Anche questa sarà una novità, e in un periodo particolare come questo siamo pronti a ulteriori sfide. L’inizio del prossimo anno? Ormai ci siamo abituati alla didattica a distanza, farla in modo misto non sarà difficile; ma in mancanza di indicazioni ministeriali - conclude - così come altri dirigenti, al momento possiamo fare solo ipotesi». —
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