Sdag e Comune soci di interporto Fernetti si cementa l’intesa fra Gorizia e Trieste

La cifra in ballo è irrisoria. Si tratta di 10 euro e 43 centesimi. Tanto è costata la partecipazione azionaria ordinaria di Interporto Trieste Spa. Pochi spiccioli. Ma quell’azione apparentemente simbolica permette alla Sdag di entrare nella compagine societaria di Fernetti assieme a Friulia, all’Autorità portuale, alla Camera di commercio Venezia Giulia e ai Comuni di Trieste e Monrupino.
In altre parole, Comune di Gorizia e Sdag (grazie al voto favorevole espresso nell’ultimo Consiglio comunale: 26 favorevoli, 5 contrari, 9 astenuti) hanno ora accesso alla holding che gestirà il sistema logistico. «In pratica - spiega Giuliano Grendene, amministratore unico di Sdag - anche il Comune di Gorizia (che controlla il 100% del pacchetto azionario di Sdag, ndr) diventa socio di Fernetti. Si tratta di un’operazione dal peso specifico elevatissimo perché andiamo a cementare la funzione di Sdag come “retroporto”. Ovviamente, tutto ciò avverrà nel rispetto della nostra autonomia gestionale. Su questo, non ci sono dubbi».
Ma l’iniziativa traguarda un obiettivo ancor più importante perché l’intenzione futura è che il Comune di Gorizia, attraverso una rivisitazione della quote di Friulia, consolidi ulteriormente presenza e peso all’interno di Fernetti. Insomma, acquisisca più forza. «La quota ci è stata ceduta da Friulia - spiega Dario Obizzi, assessore comunale alle Società partecipate - e ci permette di diventare soci di Fernetti. Quest’azione va nella direzione di una sinergia, in tema di logistica regionale, sempre più stretta con i vari operatori pubblici e a rilevanza pubblica presenti sul territorio».
A livello regionale, giova ricordarlo, sono presenti quattro strutture auto-interportuali: interporto centro ingrosso di Pordenone, interporto di Cervignano del Friuli, autoporto di Fernetti (gestito appunto da Interporto di Trieste spa) ed autoporto di Gorizia Sant’Andrea (gestito appunto da Sdag spa) e, nel Friuli Venezia Giulia, sono presenti importanti strutture portuali, quali i porti di Trieste e di Monfalcone».
«La semplifico al massimo: Trieste - sottolinea ancora Obizzi - ha bisogno di spazio e, per questo, ci sono Fernetti ma anche l’autoporto Sdag. Con le nuove normative europee, si dovranno creare delle zone di sosta sicure per gli autotrasportatori e questa è sempre stata una delle vocazioni di Sdag, un’opportunità sicuramente da cogliere».
La Camera di commercio Venezia Giulia, dal canto suo, aderendo all’aumento di capitale nell’Interporto di Trieste spa e mantenendo così la sua posizione societaria, sta contribuendo alla definizione della retroportualità regionale e ha sostenuto il fondamentale ruolo che al suo interno deve avere la Sdag, nonché partecipando in maniera attiva attraverso la propria Azienda speciale porto di Monfalcone all’integrazione della portualità di Trieste e Monfalcone. «L’approvazione da parte del Consiglio comunale di Gorizia dell’acquisizione di una quota azionaria dell’Interporto di Trieste completa – afferma il presidente Antonio Paoletti - in maniera definitiva la strategia tessuta in questi mesi».
Il sistema autoportuale si colloca nel punto d’incontro di diverse direttrici di traffico da e per il Centro Europa, in prossimità del sistema portuale dell’Alto Adriatico e dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari. L’interporto di Gorizia è una piattaforma logistica intermodale che si estende su un’area di 600.000 metri quadrati ed offre una vasta gamma di servizi al commercio internazionale ed al trasporto su strada e su rotaia da e per i Paesi del Centro/Est Europa.
«I molteplici servizi alle merci che Sdag offre - spiega ancora Grendene - sono realizzati per assolvere alla funzione di deposito e consolidamento dei carichi per merci secche, deperibili, fresche e congelate, anche in regime doganale. Gofoodlog (Gorizia Food Logistics) ne è il punto di forza». E, per l’appunto, è stata recentemente implementata la nuova piattaforma agroalimentare, con una solida specializzazione nel mercato del fresco e congelato. —
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