Sequestro al cantiere Primero a Grado: area di rimessaggio interdetta

GRADO. Sequestrata l’area del cantiere che si trova all’interno di Marina Primero da parte dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Grado al comando del tenente di vascello Michele Torracca.
La motivazione è indubbiamente legata a reati individuati dalle indagini di carattere ambientale ed è seguente a un’ispezione effettuata nei giorni scorsi oltre che dagli uomini di Circomare anche dagli incaricati dell’Asugi. All’ingresso del cantiere il cancello è chiuso con nastro bianco e rosso e c’è l’avviso con il quale si informa che la Guardia Costiera di Grado ha effettuato il sequestro.
Nell’avviso è specificato esattamente «materiale sottoposto a sequestro giudiziario» a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gorizia. Non è la prima volta che qualche cantiere nautico viene messo sotto sequestro per motivi di carattere ambientale. Nella altre occasioni si era trattato delle vasche che raccolgono i liquami derivati dai lavori fatti attorno agli scafi. Interventi di pulizia, sistemazione e rifinitura degli scafi che vengono fatti in prossimità della bella stagione proprio per avere la barca pronta per le uscite in mare.
Circomare ha incarichi anche di Polizia ambientale per quel che concerne i beni demaniali e il Cantiere del Marina Primero occupa un’area demaniale marittima. In questo periodo gli uomini di Circomare stanno effettuando diversi controlli in varie parti per verificare che non ci siano scarichi a mare e per constatare altresì che la gestione dei rifiuti sia fatta come previsto. In questo caso specifico, queste le voci, potrebbe trattarsi di vernici o altro materiale probabilmente non custoditi o smaltiti a dovere. Fatto sta che il cantiere è stato chiuso e le attività delle varie società che vi operano all’interno è stata bloccata.
L’area è ovviamente preclusa e comprende non solo attrezzature e strutture ma anche le barche che si trovano a terra all’interno dell’area stessa. E si tratta di oltre una cinquantina di barche fra grandi e piccole attorno alle quali non potranno procedere ora i vari lavori e di conseguenza nemmeno essere messe in acqua.
Infatti, gli armatori di queste barche per poter mettere a mare la loro imbarcazione (sempreché sia già stata sistemata) dovranno essere autorizzati dall’autorità giudiziaria. La voglia di mare di questi diportisti che già assaporavano probabilmente di poter – Covid permettendo – fare presto qualche giro in mare o in laguna, dovrà pertanto attendere.
Tutto questo – è bene precisare – riguarda le barche che sono a terra nell’area del cantiere. Quelle che sono in ormeggio nel Marina Primero non hanno invece alcun problema tanto che i diportisti possono tranquillamente mollare gli ormeggi. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo