Serracchiani “spinge” Fido in spiaggia

La presidente, dopo aver imposto l’accesso sugli autobus, dice sì ai quattrozampe al “Pedocin” e ai “Topolini”
Serracchiani dice sì a Fido in spiaggia
Serracchiani dice sì a Fido in spiaggia

TRIESTE. «Il barboncino non è proprio il mio tipo. Ma Dudù mi piace». Non può sorprendere che Debora Serracchiani, se promuove persino il cane di Silvio Berlusconi, veda benissimo i quattrozampe al “Pedocin”, la richiesta avanzata da Paolo Rovis. «Quando ci sono di mezzo gli animali, una soluzione si trova sempre», assicura la presidente della Regione.

Cani sui bus, via libera immediato a Trieste

Il capogruppo di Trieste popolare in Consiglio comunale ha presentato una mozione urgente per modificare l’ordinanza vigente e consentire di «condurre, far permanere e balneare i cani» dalle 20 alle 8 nelle spiagge in concessione al Comune di Trieste, «almeno in quelle di più facile accesso al mare». Si parla di Topolini, ex Cedas, bivio di Miramare, La Lanterna, il bagno che tutti chiamano “Pedocin”. Ai tempi della giunta Dipiazza, ha ricordato Rovis, la misura fu attuata. Roberto Cosolini, da parte sua, ha fatto sapere che se ne discuterà in commissione e in aula «senza pregiudizi».

Fosse per Serracchiani, che non dimentica di aver lavorato in Regione e prima ancora da europarlamentare a vari regolamenti sugli animali d’affezione, non ci sarebbero dubbi: «I cani in spiaggia non mi sembrano un problema. Ferma restando la libertà delle persone che possono non volere gli animali al fianco, punti di equilibrio si possono trovare serenamente. Con un po’ di regole e di buon senso». Lo stesso buon senso che la presidente, animalista convinta, suggerisce ai padroni dei cani portando la sua esperienza personale: «Giro da sempre con paletta e sacchetto. Quando sono in centro città mi porto appresso la bottiglietta d’acqua».

Amici a quattrozampe sui mezzi pubblici, regolamento operativo entro l’estate

Tutto così semplice. Per questo, quando la burocrazia si è incartata sul trasporto di animali d’affezione a bordo di mezzi pubblici, proprio a Trieste, la città che conta 21mila iscritti all’anagrafe canina, Serracchiani s’è arrabbiata. La presidente, davanti a troppi rimpalli, ha dovuto alzare le voce e in 24 ore si è usciti dallo stallo normativo. Anche in questo caso, sottolinea, «con regole da rispettare che danno garanzie a chi, i cani, o non li possiede o non li fa salire sull’autobus».

E così i padroni dovranno utilizzare obbligatoriamente il guinzaglio e la museruola, o in alternativa il trasportino. E naturalmente avere cura che gli animali non sporchino o creino disturbo o danno agli altri passeggeri o alla vettura. Ma sul bus, adesso, Fido può salire senza problemi anche a Trieste. Perché «la convivenza è non solo opportuna, ma sempre possibile grazie alle regole», ribadisce Serracchiani.

Stop della Regione, Fido resta giù dal bus
Una simpatica immagine di cani su un bus

«Regole che faccio mie: quando vado al ristorante col cane mi siedo fuori, se mi autorizzano a entrare mi accomodo al tavolo più laterale». Il modello è quello oltreconfine: «La cosa che più mi ha colpito la prima volta che sono andata a Villaco, e poi a Vienna, è che molti commercianti, nei caffè letterari come nelle pasticcerie, prevedono fuori o dentro il negozio la ciotola».

Gli animali sono meglio dei politici? «Molto spesso mi trovo più a mio agio con i primi. Gli animali hanno quella sincerità, quella capacità di dimostrare fiducia che purtroppo, nel confronto con il prossimo, si vede raramente».

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