Settecento aspiranti attori in corsa per la fiction “noir” FOTO

Folla di under 25 al Bobbio per i provini della serie tv firmata da Carlo Lucarelli Caccia ai due protagonisti dello sceneggiato interamente ambientato a Trieste
Silvano Trieste 05/11/2015 Il Casting al Bobbio
Silvano Trieste 05/11/2015 Il Casting al Bobbio

I proverbiali quindici minuti di celebrità si sono esauriti nello spazio di un casting per la maggior parte dei ragazzi che si sono presentati al Teatro Bobbio di via Ghirlandaio. Ai più bravi, o semplicemente fortunati, la selezione che la Galaxia Film ha avviato a Trieste potrebbe invece aprire le porte del piccolo schermo. Oltre 700 giovani, di età compresa fra i 16 e i 25 anni, hanno infatti preso parte ai provini che serviranno a individuare gli interpreti della serie televisiva che verrà girata in città. “La verità di Anna”, questo il titolo provvisorio della fiction poliziesca prodotta da Rai Uno, godrà della firma di Carlo Lucarelli e della regia di Carmine Elia.

La società VelaFilm è ancora alla ricerca degli attori che ricopriranno i due ruoli principali dello sceneggiato televisivo di dodici puntate, interamente ambientato a Trieste, le cui riprese dovrebbero partire alla fine di gennaio 2016 e andare avanti per un periodo di poco superiore ai tre mesi. Il casting director Antonella Perrucci, dopo la tappa di Udine, ha organizzato una due giorni triestina, prima di trasferirsi a Treviso per l’ultima giornata di selezione in programma. «A Trieste ho visto ragazzi e ragazze interessanti - spiega -, che sicuramente segnalerò al regista. Questa è la fase in cui si può venir colpiti da un semplice dettaglio: un timbro di voce particolare, la dizione corretta. Sicuramente la bellezza canonica non è un tratto distintivo. Molte persone sono state scartate, ma in tante potranno venire impiegate come comparse. Adesso, però, ci dobbiamo concentrare sulla ricerca degli attori principali».

Una prima selezione è stata fatta dall’obiettivo della macchina fotografica e dal giudizio insindacabile della stessa Perrucci. Superato il primo filtro, ogni candidato “superstite” si è misurato davanti alla telecamera: venti, trenta secondi al massimo di presentazione hanno anticipato le canoniche riprese fatte di fronte e di profilo. Fra gli aspiranti attori è prevalso il look casual: la sneaker per lui, lo stivale o l'anfibio per lei; il jeans per tutti.

Matilde Paladin ha diciotto anni e ha saltato la verifica di spagnolo per prendere parte al provino: «Ci tengo molto allo studio - spiega la liceale di Castelfranco Veneto - , ma vorrei tentare la strada del cinema». In attesa di finire sotto le luci di scena, i ragazzi hanno provato a stemperare la tensione chiacchierando. L’atmosfera di un casting è quella che precede un appello all’università, anche se la preparazione, nel caso di un provino, conta fino a un certo punto. «Si deve essere se stessi - precisa il ventenne Luca Angelini - . Conta poco se è la prima volta che ci si presenta davanti alle telecamere».

La direttrice del casting sembra confermare le parole del giovane di Ronchi dei Legionari: «Bisogna essere spontanei - suggerisce Perrucci - . Se ci si finge qualcun altro, si dura poco». I sorrisi davanti all’obiettivo, in molti casi, sono apparsi stentati: «L’emozione gioca brutti scherzi - esclama una ragazza poco prima di lasciare il teatro - , avrei avuto bisogno di un tranquillante». Eppure in molti si sono presentati alla selezione nel tentativo di «giocarsi una carriera». L’importanza del compenso sembra essere relativa, se paragonata a una possibilità professionale di lunga durata. Il mestiere di attore esercita ancora un discreto appeal nelle nuove generazioni, anche se ad ascoltare gli addetti ai lavori «non è tutto oro ciò che luccica». «Dire di no a una persona non è mai facile – assicura Perrucci - , ma anche questo è il mio lavoro».

I fidanzati Zoe Francescutto e Andrea Chenich, invece, sembrano aver preso questa esperienza con filosofia: «Non abbiamo grandi velleità attoriali - confessano i due ventenni - . Vogliamo divertirci e tirare su qualche soldo. Studiamo all’università e siamo consci che la nostra vita non ci porterà su un set cinematografico». Che sia questo il giusto atteggiamento per fare colpo davanti alle telecamere?

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:fictioncasting

Riproduzione riservata © Il Piccolo