Sgt, venduta all'asta la villa di Tonon
L’ha spuntata un giovane ingegnere di Milano per 395mila euro più Iva

Carmelo Tonon
È stata venduta ieri all’asta per 395 mila euro la villa di otto vani che l’avvocato Carmelo Tonon, console onorario di Spagna e presidente uscente della Ginnastica triestina, possedeva in via Giusto dei Giraldi 1, nel rione di Chiadino. La villa era stata pignorata meno di sei mesi fa al professionista, dall’agenzia locale di Equitalia spa, incaricata della riscossione dei tributi in provincia di Trieste. Tonon doveva al fisco 175 mila euro a cui si sono progressivamente aggiunti una serie di oneri e interessi di mora che hanno portato il suo debito a 225 mila euro.
All’asta pubblica hanno partecipato tre concorrenti: due triestini, l’avvocato Rocco Lobianco e il pensionato Tullio Steno, originario di Muggia. Il terzo concorrente che ha poi vinto la gara al termine di una estenuante serie di rilanci protrattisi per più di 20 minuti, è un giovane ingegnere milanese. Si chiama Alberto Farzi e abita nel capoluogo lombardo in via Procaccini. «Mi tremano le gambe per l’emozione» ha affermato uscendo dal palazzo di Giustizia in compagnia della moglie e di due amici. L’ingegnere ha vinto la gara e dovrebbe saldare il conto entro un mese ma formalmente la villa che fu dell’avvocato Tonon non è ancora sua. Se un qualunque cittadino offrirà nei prossimi dieci giorni ad Equitalia il prezzo raggiunto all’asta maggiorato del 20 per cento, si aggiudicherà l’immobile. È una evenienza piuttosto remota ma la legge lo prevede. Va aggiunto che al prezzo di gara va sommata se non altro l’Iva che porta la spesa complessiva per l’acquisto a sfiorare quota 480 mila euro.
Chi eventualmente volesse rilanciare l’offerta dovrà mettere sul tavolo altri 96 mila euro, una cifra che trascinerebbe l’acquisto al limiti delle opportunità economiche: secondo i tecnici dell’Agenzia del territorio il valore della villa supera di poco i 530 mila euro. Il primo a desistere da ulteriori rilanci è stato l’avvocato Rocco Lobianco che si è fermato a quota 331 mila euro. L’ultima offerta di Tullio Steno è stata invece di 394 mila euro. «Sono andato un po’ oltre il limite di spesa che mi sono fissato prima della gara» ha affermato parlando col vincitore. Nelle sue parole anche una piccola goccia di veleno. In altri termini ha detto all’ingegnere: «Con i miei rilanci ti ho fatto spendere un po’ di più».
Nell’aula, ad asta iniziata, sono entrati anche due congiunti del vecchio proprietario e hanno occupato una scranno riservato al pubblico. Hanno seguito il succedersi dei rilanci e l’aggiudicazione finale. Poi si sono allontanati senza dire nulla e senza palesare l’emozione che li attanagliava. Parte del ricavato, una volta saldate le pendenze con l’Agenzia delle riscossioni, andrà al vecchio proprietario che per il momento potrà anche continuare a vivere in quella che fu la casa di famiglia.
Il debito che l’avvocato Tonon ha contratto con Equitalia è direttamente collegato alle imposte denunciate nelle dichiarazioni dei redditi, ma mai versate all’erario. I mancati pagamenti si riferiscono al 2001, 2006, 2007 e 2008. Il fatto di aver dichiarato nero su bianco quanto aveva incassato nei vari anni di attività professionale, ha messo al riparo l’avvocato da qualunque inchiesta penale della Procura della Repubblica e gli ha evitato di essere definito «evasore fiscale» ma solo debitore dello Stato. Con la vendita all’asta della villa questo debito non esiste più.
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