Si masturba durante la lezione denunciato studente a Lettere
Al momento chi era presente alla mensa universitaria di Lettere aveva pensato a uno scherzo, di pessimo gusto, ma pur sempre uno scherzo: in un angolo della sala un ragazzo del terzo anno stava toccandosi con gesti fin troppo eloquenti. In pochi minuti tutti coloro i quali erano lì se n’erano accorti. Ma lui aveva - imperturbabile - continuato.
L’episodio che aveva suscitato fra i presenti un certo disgusto era avvenuto il 21 marzo. In breve, con un passa parola, come sempre accade in circostanze simili, la notizia delle performance del “maniaco”, così era stato definito, si era diffusa in tutta la facoltà di Lettere.
Ma poi c’è stato il secondo episodio. È accaduto il 6 marzo, in un’aula durante una lezione. Al momento nessuno ci aveva fatto caso a quel ragazzo appoggiato al muro verso il fondo della sala.
Ma poi quando gli studenti hanno sentito il respiro affannoso si sono girati per capire cosa stava accadendo in fondo all’aula. Era sempre lui: il “maniaco” che si toccava.
Dopo questo secondo episodio se ne sarebbero verificati altri simili all’interno dell’ateneo che hanno suscitato imbarazzi e fastidi sia da parte degli studenti che dei docenti presenti loro malgrado.
E così alla fine la voce è giunta fino alla preside della facoltà di Lettere, Cristina Benussi, la quale ha avviato una breve indagine interna e alla fine presentato una denuncia ai carabinieri di via Hermet.
«Questi episodi - commenta Benussi - riguardano una persona che ha dei problemi. La denuncia l’ho dovuta presentare perché è mio dovere, essendo preside della facoltà. L’ho fatta dopo aver ricevuto numerose segnalazioni, insomma, non potevo non intervenire».
Ora il fascicolo sullo studente del terzo anno che si masturbava in aula e in mensa universitaria è finito sotto la lente dei militari di via Hermet. I carabinieri nei prossimi giorni effettueranno tutti gli accertamenti del caso, cercando di risalire alle testimonianze di chi era presente quei giorni. Poi invieranno il tutto alla procura della Repubblica.
Il reato ipotizzato è quello di atti osceni in luogo pubblico. (c.b.)
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