Sior Anzoleto presenta la sua 56.ma sposa, la bella Marta Poclen
Svelato il mistero sull’ultima “conquista” di Manfrini, che da 56 anni interpreta il popolare personaggio e legge il Testamento della Cantada

Sior Anzoleto, alias Orlando Manfrini, con la sua 56ª sposa Marta Poclen Foto Katia Bonaventura
MONFALCONE «Xe chi che se innamora de la Nona de Beethoven, mi preferisso la Sesta de Poclen!». Dal suo divano maculato, nel soggiorno di via Oberdan, un tempio di ninnoli e souvenir di viaggi più o meno esotici, sior Anzoleto postier de la Defonta, al secolo Orlando Manfrini, se ne esce con una battuta fulminante per presentare la sua nuova, cinquantaseiesima, bellissima sposa: Marta gambalonga (lo sono tutte, per definizione) Poclen.
Sior Anzoleto presenta la sua 56.ma sposa, la bella Marta
È l’ultima della prole del compianto Piero, maestro di musica e di vita, direttore della banda civica Città di Monfalcone, della Corale Sant’Ambrogio, del Coro del Collegio del Mondo Unito e di altri complessi, ex vigile urbano, specializzato nella Polizia annonaria, abilissimo riconoscitore di funghi. Soprattutto un grande animatore del tessuto cittadino.
Per singolare coincidenza proprio ieri, nel giorno in cui da tradizione si leva il sipario sulla misteriosa identità della sposa, sarebbe caduto l’ottantottesimo compleanno di Poclen, di cui l’anno prossimo ricorre anche il ventesimo dalla scomparsa, come ha ricordato la stessa Marta, bisiaca doc, oggi residente a Staranzano.
Carnevale a Monfalcone, Sior Anzoleto si svela
«L’unica cosa che mi piacerebbe – ha aggiunto – è che il giorno della sfilata, passando in corteo, la gente di me dicesse: “Vara xè la fia de Piero Poclen”». Lo dice con l’emozione di una figlia – oggi mamma di due ragazzi, Elia e Marco, e sposa pure nella vita reale, da 28 anni – che ha sempre viva nel cuore la ferita di un papà troppo presto strappato ai suoi abbracci.
Sior Anzoleto, grande mattatore della Cantada del martedì di Carnevale, quando va in scena dalla terrazza del municipio la lettura del Testamento (un compendio di tutti i vizi e fiaschi consumati dalla magnadora nel corso di un anno), era un grande amico di Poclen e scegliendo sua figlia come sposa lo ha voluto commemorare. Del resto, Orlando Manfrini è uomo che sa coniugare la leggerezza alla profondità. E lo ha dimostrato nella scelta di quest’anno.
«Ci sarà un momento, nel mezzo del Testamento, in cui lo ricorderò – anticipa – e poi, sul finale, riprenderò invece una battuta da me già coniata nell’edizione del 1965, come witz alla reclame di un vecchio Carosello sui biscotti, e quindi nel passare la parola ai suonatori dirò: “Piero taca banda”». Che poi era uno dei soprannomi di Poclen: Piero tacabanda oppure Piero la guardia, appunto per la professione di vigile urbano.
Marta, nata sotto il segno della Vergine, occhi celesti, bionda, 46 anni, ex banconiera al Brocante, occupata in passato anche a Portopiccolo, nei ritagli di tempo segue la medicina alternativa. E ha stregato, con il suo elisir d’amore, sior Anzoleto un anno fa. Galeotta la presentazione del vincitore del miglior piatto del Magnemo fora de casa, edizione 2019. Per lei, martedì, ci sarà un abito tradizionale, di cui non svela, per ragioni di suspense, i particolari. Gli accessori, invece, saranno de La Rosa ti sposa.
È orgogliosa, da bisiaca, di vestire i panni della consorte di Anzoleto: «Mio papà amava molto il Carnevale e sono particolarmente legata a questo periodo, pertanto spero che tutti i concittadini avranno il desiderio di trascorrere qualche ora di svago con noi».
Manfrini ha già tirato fuori la sua bombetta nera ed è lesto a schiacciarsela in testa, già pronto a calcare, martedì, la ribalta della piazza. Dove puntuali a mezzogiorno i monfalconesi si assieperanno, pazienti, pur di ascoltare il grande mattatore tartassare la magnadora. —
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