Sissa di Trieste, centinaia di visitatori a spasso per aule e laboratori

Chi l’ha detto che la scienza, la matematica e la fisica sono roba da “secchioni”? Di persone annoiate e chine sui libri se ne sono viste poche alla Sissa, la Scuola Internazionale di Studi Avanzati, una delle eccellenze scientifiche presenti a Trieste che, dopo la prima edizione del 2012, ha riproposto la fortunata iniziativa denominata “Sissa in festa”, aprendosi alla città e offrendo un ricco programma di mostre, laboratori e conferenze. Il tutto incentrato sul tema della luce, fil rouge che ha condotto diverse centinaia di visitatori a spasso per le aule, i laboratori e il suggestivo parco che si affaccia sul Golfo di Trieste.
A far loro da ciceroni ci hanno pensato gli studenti della Sissa stessa che, messi da parte per un giorno i libri di studio, si sono impegnati a far divertire i presenti. Sì, perchè la ricerca scientifica può risultare divertente anche per chi non ne comprende a fondo i meccanismi e, soprattutto, può far scoprire che in ogni azione quotidiana, anche la più banale, si gode dei risultati di anni di studio in campo matematico e fisico. Quando diamo un’occhiata alle previsioni del tempo per decidere se prenotare un fine settimana al mare, ad esempio, non facciamo altro che consultare dei dati che sono stati elaborati attraverso dei modelli matematici. Eppure ci sembra di avere solamente dato un’occhiata al meteo. «La Sissa è parte integrante del tessuto cittadino – spiega il direttore della Scuola Guido Martinelli - . Vogliamo farci conoscere, non vogliamo venire percepiti come qualcosa di estraneo alla città. Queste iniziative ci offrono l’occasione di fare seriamente della divulgazione scientifica e, non ultimo, ci danno la possibilità di avvicinare le persone a un mondo che a volte viene percepito distante anni luce. Sentiamo anche di dover restituire qualcosa alla comunità, dal momento che lavoriamo grazie alle tasse dei contribuenti». La Sissa, infatti, non si occupa solamente di formazione, bensì prende parte anche allo sviluppo del Paese. «Le nazioni economicamente più stabili – conclude Martinelli – sono quelle che investono maggiormente nelle attività di ricerca».
E cosa ne pensano i bambini che hanno scelto di prendere parte a questa festa organizzata dalla Sissa? Luca ha 8 anni e ha finito la terza elementare. Ha appena guardato dentro a un microscopio per osservare da vicino i microrganismi che affollano una goccia di acqua di mare. La sua attenzione, però, viene catturata da un pacchetto di M&M’s, i famosi confetti di cioccolato colorati. Un ricercatore sta utilizzando quello stesso colorante per spiegare alcuni aspetti della biologia molecolare.
«Io preferisco mangiarli», sorride Luca allo studente. Jacopo, 11 anni di quinta elementare, si dice «curioso», mi racconta dei fotorecettori e mi confida: «Credo che all’università faro ingegneria». Tutte le installazioni predisposte per l’occasione non verranno smontate e serviranno, di anno in anno, a formare una sorta di museo scientifico interattivo.
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