Slovenia: 6 mesi di euro, arrivano aumenti a rafficaper le merci al dettaglio
Crescono in modo esponenziale anche i servizi bancari. La protesta sindacale
LUBIANA Se nei primi mesi dell'anno i rincari riguardavano soprattutto i servizi, da febbraio a maggio sono rincarate principalmente le merci in vendita al dettaglio. È questo il quadro che emerge dal monitoraggio dei prezzi che l'Associazione dei consumatori della Slovenia sta effettuando ormai da più di un anno per denunciare eventuali aumenti ingiustificati dei prezzi dovuti al passaggio tallero–euro.
Da quando nel Paese è stata adottata la moneta unica europea, ossia dal 1.o gennaio del 2007, i rincari – diversi per entità – hanno riguardato il 40 per cento dei prodotti sotto osservazione. Per quanto riguarda soltanto il periodo febbraio-maggio, i cui risultati sono stati presentati ieri dalla presidentessa dell'Assoconsumatori slovena, Breda Kutin, è rincarato il 22,7 per cento delle merci e l'11,6 per cento dei servizi contenuti nel «paniere» sotto monitoraggio, che comprende alcune centinaia di prodotti.
Tra le merci gli aumenti riguardano soprattutto pesce, succhi di frutta, latticini, insaccati, uova e alcuni medicinali. Nella «lista nera» dei servizi primeggiano invece parrucchieri, scuole guida, ristoratori e centri fitness. Un posto particolare spetta ai servizi bancari, la cui tendenza al rincaro è praticamente costante.
La Banca postale della Slovenia, per fare un esempio, solo negli ultimi tre mesi ha più che raddoppiato il prezzo del servizio di banca elettronica. I rilevamenti dell'Associazione dei consumatori della Slovenia non consentono di stabilire l'aumento medio del costo della vita, ma forniscono alla popolazione una serie di indicazioni utili sui prezzi di merci e servizi concreti. Sul sito internet dell'Associazione (www.zps.si) sono state pubblicate infatti anche questa volta le tabelle aggiornate dei rincari, compilate sulla base del monitoraggio portato avanti nell'ambito del progetto «Pricewatch» ma anche delle segnalazioni, sempre numerose, degli stessi consumatori.
Il principale timore dell'Associazione dei consumatori, in questo momento, è che la situazione, finora relativamente stabile, precipiti nella seconda metà dell'anno, visto che con il 30 giugno cessa l'obbligo della doppia esposizione dei prezzi, in euro e in talleri. «La popolazione non si è ancora abituata del tutto alla nuova moneta – sostiene la presidentessa dell'Associazione, Breda Kutin – e i commercianti potrebbero far passare nuovi rincari con più facilità, se i prezzi non saranno più esposti anche in talleri».
L'Assocconsumatori ha deciso pertanto di lanciare un appello alle Camere di commercio e dell'artigianato affinchè invitino i propri affiliati a mantenere i doppi listini – in euro e talleri – anche quando questo non sarà più obbligatorio.
Il prossimo monitoraggio dei prezzi è previsto per autunno.
Dai dati fin qui enunciati appare chiaro che la Slovenia, entrando in Eurolandia, sta lentamente quanto inesorabilmente adeguando il costo della vita a quello degli altri Paesi che ne fanno parte. E non è un caso che proprio in questi giorni i sindacati stiano protestando con forza nei confronti del governo per chiedere un aumento dei salari in adeguamento al lievitare del costo della vita. Dietro l’angolo, ovviamente, resta lo spettro dell’inflazione.
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