Snaidero: meno Regione nell’economiaMa non va cancellato il lavoro fatto da Illy
TRIESTE
Ripensare Friulia, reddito di cittadinanza e legge sul friulano. Senza la tentazione di cancellare cinque anni di giunta Illy «ma con l’impegno di migliorare le cose buone che sono state fatte nella precedente legislatura». Edi Snaidero, dalla Fiera di Milano dove propone il suo marchio al Salone del Mobile, offre i suoi suggerimenti. Il primo è «ridurre la presenza della Regione nell’economia». Snaidero rende poi onore allo sconfitto: «Capisco che Illy abbia piacere di tornare in azienda». Si immagina che, prima o poi, ci sarà un rientro in politica dell’ex leader di Intesa. Assicura che nessuno gli ha proposto di fare l’assessore e si dice pronto a mediare tra i vincitori e Confindustria. E, sulla nuova giunta, auspica che si facciano scelte «del livello di Vladimiro Kosic».
Se l’aspettava una vittoria così larga di Tondo?
Renzo è stato molto bravo ad andare sul territorio, a parlare con la gente, a mandare messaggi di fiducia. L’alta affluenza ha poi indirizzato l’esito.
Isidoro Gottardo considera determinante il contributo di Liberidea. Lei che meriti si prende?
Da presidente del comitato tecnico-scientifico ho coordinato il lavoro delle persone e dato un contributo alla discussione sul programma. A convincermi è sicuramente il manifesto di valori che ha fatto da spunto alla stesura del programma: liberalismo, federalismo, sussidiarietà. Considero un errore, a Roma come a Trieste, la centralità della politica.
E’ il primo consiglio a Tondo?
Sì, il costo dell’apparato pubblico e la presenza esagerata della Regione in economia non sono più sostenibili. Non possiamo lamentarci di Roma e non dare il buon esempio. Lo faccia il Friuli Venezia Giulia per primo.
Quale sarà il suo ruolo in futuro?
Se la politica lo vorrà, continuerò, con Liberidea, a svolgere una funzione di cerniera tra la politica e quella che impropriamente viene definita società civile
Che cosa ha sbagliato Illy?
Con lui ho una rapporto corretto e serio che conto rimanga intatto. Ha pagato il trascinamento nazionale e la sua coalizione non l’ha aiutato troppo. Dispiace che una persona del suo valore lasci, anche se sono convinto che un giorno ci ripenserà. Ma comprendo che, dopo 14 anni di politica, ci sia il desiderio di tornare in azienda. Mi fosse capitato di correre e vincere, mi sarebbero bastati 5 anni.
Anche un suo amico, Enrico Bertossi, sta tra gli sconfitti. Si potrà recuperare?
Non credo smetterà di fare politica. La sua esperienza tornerà utile.
Come spiega il fenomeno Lega?
Fa politica tra la gente, non a caso ha preso molti voti anche a sinistra. Ha dato segnali chiari, in primis sulla sicurezza, tematica molto sentita a Nordest. E poi c’è il federalismo: un messaggio giusto perché le risorse devono essere gestite a livello locale. Per questo mi aspetto che la Lega faccia concretamente la sua parte.
Confindustria Fvg si era schierata apertamente per Illy. Che succede adesso?
Non posso rispondere per Confindustria avendo rassegnato le dimissioni. Credo però sia un bene per tutti che ci sia un buon rapporto tra Regione e categorie e quindi ritengo che, vista la ragionevolezza delle due parti, nelle prossime settimane la situazione si ricomporrà. Per quel che mi compete, farò in modo che si riapra il dialogo.
Non crede invece che ci sarà la tentazione di buttar via tutto quello che si è fatto in questi anni?
Lo escludo. Il programma del centrodestra non è distruttivo rispetto ai cinque anni di Illy. E’ a favore dello sviluppo, si tratterà solo di equilibrare qualche provvedimento.
Reddito di cittadinanza?
Misura da ripensare e correggere. Nessun dubbio che, se parliamo di valori, va ridotta la disparità della qualità della vita tra le persone. Altra cosa è dare segnali, come fa il reddito di base, che possono far cambiare cultura, storia e approccio che il Friuli ha verso il lavoro.
Legge sul friulano?
Parlo friulano in famiglia e in azienda ma la penso come Tondo. Credo che, oltre alle lingue straniere, serva molto più una legge sulla cultura del Friuli da insegnare ai nostri figli e agli immigrati.
Friulia?
E’ necessario che si apra un dibattito per valutare i pro e i contro dell’eventuale cessione, tenendo conto che la priorità è ridurre i costi della politica e del pubblico per diminuire il debito. Certo è che Friulia, fondamentale per lo sviluppo della regione, non ha più lo stesso ruolo di un tempo.
Insiel?
Anche Insiel fa parte dei ragionamenti su una Regione che deve avere una forte presenza di indirizzo sull’attività legislativa e di controllo che le leggi vengano applicate al meglio, ma che deve anche coinvolgere maggiormente il privato che, spesso, offre servizi migliori a costi più bassi. Tondo sta lavorando sulla nuova giunta. Suggerimenti? No, è il capo a decidere. Ottima l’indicazione di Kosic. Se le altre saranno di questo livello, si costruirà una grande squadra.
Spoils system: si attuerà?
Spero in scelte alla Sarkozy, basate sulla qualità e non sull’appartenenza. Ci sono persone valide negli enti regionali che non vanno rimosse.
Marco Ballico
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