Soldi da Istanbul in Riva Traiana: subito investimenti nella ferrovia

«Diciamo che ne ricaveremo alcuni milioni di euro. Non è una vendita per fare cassa, è un passaggio di quote con finalità soprattutto operative». Di più Enrico Samer, amministratore delegato della Samer&co. shipping non si sbilancia sulla vendita del 60% di una delle società del gruppo e cioé la Samer seaports&terminals, che ha in concessione Riva Traiana e parte del Molo Quinto, alla turca “Un ro-ro” proprietaria della flotta e a propria volta controllata dal fondo statunitense Kkr. «Inoltre - aggiunge Samer - va detto che l’operazione non è conclusa, sono ancora in corso la due diligence amministrativa e quella legale e il contratto sarà firmato appena a fine luglio, se non addirittura a inizio settembre». Già nella seconda metà di luglio comunque si incominceranno a vedere i primi effetti di una nuova immissione di capitali dal momento che verranno attivati con i primi treni per l’Austria i quattro nuovi binari che sono stati realizzati dalla Samer alcuni anni fa, ma che non sono mai stati usati. «La “Un ro-ro” si è impegnata a fare subito forti investimenti sul versante ferroviario - precisa Samer - perché urge un completo rinnovo di tutta una serie di attrezzature. I treni che partiranno dal Molo Quinto andranno poi ad aggiungersi ai Ro-La (sono quelli in cui l’intero Tir sale sul pianale del convoglio) che continueranno invece a formarsi al Terminal di Fernetti». Quella che è la più affollata autostrada del mare in Mediterreneo per quanto riguarda i ro-ro avrà dunque un potenziamento anche dell’asse ferroviario che penetra nel Centro Europa. Non si conosce ancora invece il possibile grado di coinvolgimento della “Un ro-ro” nella futura ipotetica realizzazione del Terminal traghetti alle Noghere, come previsto dal nuovo Piano regolatore non ancora approvato su terreni in parte demaniali, ma in parte proprietà di Teseco e Seastcck.
Oggi la “Un ro-ro” di Istanbul (amministratore delegato il turco Sedat Gumusoglu) che sta prendendo il controllo del terminal triestino ha 12 traghetti: di questi, due uniscono la Turchia a Tolone in Francia, uno fa la linea Mersin - Damietta e gli altri 9 arrivano a Trieste (7 al terminal Samer e 2 a quello di Parisi). La società è anche proprietaria del porto di Pendik a 30 km da Istanbul. La sua storia è parallela allo sviluppo della rotta triestina aperta nel 1987 dalla compagnia di Stato turca, la Turkish cargo line (Tcl). È appena all’inizio degli Anni Novanta però che nasce la “Un ro-ro” fondata da quasi duecento ditte camionistiche turche e presideuta da Safet Ulusoy. Progressivamente la compagnia privata è andata prima affiancando e poi assorbendo tutti i traffici e i mezzi della compagnia di Stato. Nel 2007 la “Un ro-ro” (allora nove traghetti, porto di Pendik e terreno ad Ambarli) è stata acquistata per 910 milioni di euro dal fondo dalla Kkr&co., operatore internazionale di private equity di New-York. Le case camionistiche turche hanno fondato di conseguenza una nuova piccola compagnia, la “Ulusoy sealine”, che tuttora ha una linea che unisce Cesme porto di Izmir (Smirne) a Trieste e arriva al terminal Timt alla radice del Molo Settimo.
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