Sos dei “Gati de Monfalcon” «Mancano fondi per i mici»

Fra le varie realtà animaliste presenti all’ultima benedizione degli animali di Turriaco, c’era pure l’Associazione “Gati de Monfalcon”, costituita sulla carta solo un paio di anni fa, ma i cui...

Fra le varie realtà animaliste presenti all’ultima benedizione degli animali di Turriaco, c’era pure l’Associazione “Gati de Monfalcon”, costituita sulla carta solo un paio di anni fa, ma i cui volontari operano sul territorio da oltre 10 anni. La presidente Laura Turel Cadenaro ha preso parte all’iniziativa per portare simbolicamente a tutti i mici appartenenti alle colonie site nel territorio comunale e seguite dall’associazione un segno di presenza: «Le colonie censite e avute in affidamento dal Comune - spiega - sono attualmente più di 30 e il numero, disgraziatamente, tende ad aumentare».

Nel corso dell’anno l’associazione ha effettuato 38 sterilizzazioni, di cui 26 con il supporto dell’Ass e 12 con un veterinario privato (e quindi a totale carico dei gattari). Sono stati ricoverati inoltre sei felini per cure sanitarie e sono stati effettuati parecchi interventi sanitari in loco, per lasciare i gatti nel loro ambiente. Tra le affezioni più trattate: raffreddore, rogna, zoppìa, ferite da grattamento o da lotte. «Ricordiamo - prosegue Laura - che l’associazione è nata per colmare un buco operativo previsto dalla legge 39/90 secondo cui il Comune, responsabile delle colonie feline presenti sul suo territorio, deve delegare la cura di esse a un sodalizio accreditato: in questo caso lo ha fatto ai “Gati de Monfalcon”. Solo da giugno 2011, però, il Comune sta supportando l’associazione con la sterilizzazione dei gatti tramite l’Ass di Gradisca ma tutto il resto, cioè cibo, cure mediche, costruzioni dei ripari, ricoveri per cure sanitarie, sono a carico esclusivo dei gattari che, per la gran parte, sono anziani in età avanzata e con problemi economici». «Nonostante ciò - prosegue - i volontari ogni giorno si recano ad accudire i mici, spesso in luoghi difficili da raggiungere e con ogni condizione atmosferica. Purtroppo il mondo dei gattari è un mondo sommerso, fuori dai riflettori e non gode quindi di visibilità e neanche dei benefici che da essa derivano: infatti noi non possiamo far leva sul pietismo mostrando gattini abbandonati, strappati prematuramente alla madre o gatti incidentati o denutriti per mancanza di cibo ma la sofferenza che si prova rimane all’interno della colonia e di chi la accudisce, cercando di superare i momenti brutti lavorando ancor di più per alleviare le sofferenza delle bestiole». «Il gruppo - conclude - sta comunque tentando di ricevere aiuti da privati e sovvenzioni da enti pubblici, ma la strada è lunga, difficile e vi sono parecchi ostacoli». Nel frattempo, chi lo volesse, può aiutare i volontari dei “Gati de Monfalcon”, che saranno ben felici di accompagnare le persone a visitare le colonie feline, telefonando al numero 3460530673.

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